Nella società dell’apparire quale quella odierna, in cui conta molto di più l’apparire che l’essere, ho appena finito di leggere un bellissimo libro che analizza ed ironizza la nostra quotidianità attraverso la storia di una giovane ragazza della periferia di Londra, Katie, ossessionata dalla vita perfetta e dal lavoro perfetto che cerca di ostentare in tutti i modi su Instagram.
Tutti abbiamo vite meravigliose e stra invidiate sui social, ma poi ci ritroviamo a fare i conti con lo stipendio a fine mese, i lavori mal pagati o non retribuiti, la solitudine delle nostre esistenze e delle false amicizie…e come sempre Sophie Kinsella è riuscita a cogliere nel segno con un nuovo bellissimo romanzo che mette in luce la società patinata dei giorni nostri.
“La mia vita non proprio perfetta” è una commedia agrodolce che gioca con grande arguzia proprio sul tema dell’apparire.
Quante persone al mondo cercano di dare un’immagine di sé che non corrisponde affatto a quella vera, soprattutto sui social?
Quante volte abbiamo invidiato il nostro amico perché fa viaggi meravigliosi, ha un lavoro meraviglioso, una famiglia meravigliosa ma… se solo ci fermassimo a riflettere ed approfondire potremmo scoprire che non è esattamente così?
Katie, la protagonista del libro, è una ragazza di campagna del Somerset di ventisei anni che ha studiato design ed il cui sogno è diventare una vera londinese e fare carriera nel mondo del branding. Adora la vita della grande metropoli, ma non se la può permettere e fantastica con foto ritoccate sul suo profilo instagram fingendo di avere una vita perfetta, la vita a cui aspira. Come tante ragazze della sua età fa fatica ad arrivare alla fine del mese, anzi della settimana, tra stage mal pagati e lavori a termine è sempre a corto di soldi, vive in una stanza minuscola condivisa in un appartamento con altri ragazzi con cui non va’ molto d’accordo, si veste solo con abiti presi al mercato, mangia come un uccellino, ma nonostante tutto ciò resiste. Katie fa credere a tutti di avere una vita fantastica postando su Instagram foto patinate e modaiole, ma la verità è tristemente un’altra. Lei vorrebbe diventare come Demeter, anzi essere Demeter, la sua responsabile nella famosa agenzia di marketing in cui lavora, una quarantenne realizzata nella professione e nella vita, piena di glamour, sicura di sé e molto egocentrica. Ma quando improvvisamente Katie rimane di nuovo senza lavoro, è costretta a tornare a vivere dai genitori nel Somerset. Mortificata, vede svanire il suo sogno di carriera, ma in realtà è proprio dal Somerset e dall’idea geniale di creare un glamping modaiolo per londinesi che Katie riuscirà ad avere la sua ribalta. Ancora una volta Sophie Kinsella dimostra un talento e una sensibilità ineguagliabili nel raccontare storie con grande empatia e ironia una storia tanto vicina alla maggioranza dei giovani, ossessionati dai social network e dalla vita “perfetta” dei loro amici, vicini, conoscenti.
Quando poi basterebbe fermarsi a riflettere un po’ e capire che in realtà ognuno di noi ha i suoi problemi ed una vita non proprio perfetta, ma che sui social preferisce pubblicare solo le cose belle, le risate, le vacanze, le uscite con gli amici. Poi non importa se non si hanno soldi per poter andare al ristorante o a pranzo fuori, l’importante è apparire.
Ma è davvero così importante apparire? In fondo, così facendo finiamo con l’allontanarci con la realtà ed i rapporti autentici, dimenticandoci che magari anche i nostri amici non sono così perfetti come vogliono far credere.
Un romanzo che fa riflettere su quanto nella società odierna sia importante apparire e quanto invece essere, sull’idolo dei nostri sogni e di cosa siamo disposti a fare per realizzarli. Il tutto edulcorato da una travagliata storia d’amore tra Katie ed Alex, il suo “capo”.
A volte non ce ne rendiamo conto, ma per apparire e voler diventare a tutti i costi ciò che vorremmo, rischiamo per perdere ciò che invece conta davvero….
Un libro che va letto e riletto, magari approfittando proprio dei bei ponti primaverili 😉