Portatemi in una location storica e mi rendete felice! Quindi capirete che quando ho ricevuto l’invito per una serata enogastronomica sulla tradizione culinaria natalizia campana nella bellissima location dell’Anfiteatro di Avella, non potevo certo dire di no.
La Campania è ricca di luoghi come questo. anfiteatri poco conosciuti che un tempo furono teatro di combattimenti importanti di uno degli imperi più grandi e potenti della storia: l’Impero Romano!
L’Anfiteatro è il monumento più significativo del periodo romano dell’antica Avella, città precedentemente osca, etrusca e poi sannita. Edificato tra il primo secolo a.C. ed il secondo secolo d.C. nell’odierna località S. Pietro, è annoverato tra i più antichi della Campania ed ha le stesse dimensioni dell’anfiteatro di Pompei.
Il termine anfiteatro deriva dal greco “amfi” (amphi, intorno) e jeatron (theatron, spettacolo) e sta ad indicare la possibilità che hanno gli spettatori di assistere a degli spettacoli tutt’intorno ad un’arena e non, invece, solo di fronte come nel caso dei teatri a pianta semicircolare. L’“invenzione” di un edificio del genere è da ascrivere alla cultura centro italica e la sua necessità deriva direttamente dai giochi gladiatorii. In origine, questi si svolgevano in connessione con i funerali di personaggi famosi le cui famiglie, per ricordare degnamente il proprio “caro estinto”, organizzavano intrattenimenti pubblici all’interno di costruzioni temporanee in legno nelle piazze del mercato.
Entrando nel suo centro, sembra ancora di respirare le paure e la forza invincibile dei gladiatori…
L’anfiteatro di Avella fu eretto in “opus reticolatum” di tufo in parte appoggiato all’angolo delle mura perimetrali della antica città, in parte ad un pendio naturale ed in parte (lato Sud) a grosse costruzioni a volta. Esso sorgeva all’estremità orientale del “Decumano maior” (l’attuale corso Vittorio Emanuele) all’altro capo del quale era il foro (nelle vicinanze dell’attuale Piazza S. Pietro).
Lo schema a scacchiera ippodamea con il quale si sviluppò il piano urbanistico di Avella (Decumani orientati da Est ad Ovest e Cardini orientati da Nord a Sud) prevedeva l’orientamento degli assi maggiori degli anfiteatri in direzione ortogonale a quella degli assi Est-Ovest. Tuttavia, sotto questo aspetto, l’anfiteatro di Avella è piuttosto atipico: il suo asse principale, infatti, non segue tale schema orientativo. Una ulteriore atipicità del monumento avellano è legata alla totale assenza di sotterranei e cunicoli, presenti, invece, in anfiteatri più recenti come, per esempio, il Colosseo o l’anfiteatro Flavio di Pozzuoli.
Come vi ho detto più volte, in Campania abbiamo tantissimi reperti archeologici di epoca romana e, quale miglior modo per farli conoscere se non organizzando degli eventi al loro interno?
Venerdì 25 novembre, ad esempio, presso l’info point dell’Anfiteatro romano di Avella si è tenuto un appuntamento informativo per il mecenatismo dell’arte, conclusosi con una degustazione della gastronomia storica della tradizione avellana.
La dott.ssa Carmen Loiola, delegata ai beni culturali dell’attuale amministrazione, ha voluto fortemente questo appuntamento perché è fermamente convinta che per la salvaguardia e riqualificazione dei beni culturali di Avella bisogna puntare anche al mecenatismo d’arte, che altro non è che un atto di sensibilità nei confronti del patrimonio delle opere d’arte, architettoniche e archeologiche che sono depositarie delle nostre origini.
Dopo il saluto istituzionale e gli onori di casa del Sindaco Avv. Domenico Biancardi, la dott.ssa Carmen Loiola ha introdotto l’argomento e l’importanza dell’art bonus (chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno dei beni culturali, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta) e è stato proiettato un breve filmato/memorandum in cui si abbiamo avuto modo di vedere esempi concreti di interventi di recupero dei beni proprio grazie al mecenatismo e delle schede informative di reperti di Avella che possono essere restaurati grazie all’art bonus. A seguire il dottore Antonio Russo specialista in materie finanziarie per gli enti locali ha affrontato l’argomento della procedura e vantaggi dell’art bonus.
Terminata la sessione informativa per l’art bonus, l’atmosfera cambia e si tinge di colori odori e suoni della tradizione natalizia avellana poichè la storia e la cultura di un luogo passano anche dalla cucina.
“La gastronomia è il patrimonio intangibile” e con questo spirito lo chef Francesco Fusco del ristorante-orto “Il Moera” ha presentato il menù a la carte “DI Natale” ed ha realizzato una degustazione delle antiche pietanze della tradizione del Natale ad Avella con dessert con ricotta (Malvizza) e miele, scialatielli alle noci, minestra maritata, nocciole (noccioro) il tutto accompagnato da una selezione di vini delle cantine Sella delle spine.
In esterna, immancabili le caldarroste natalizie.
Il brindisi finale con spumante rigorosamente campano, è stato addolcito dalla “cubaita” della maestra gelatiera Pina Molitierno, dalla pregiata cassata avellana ed il panettone tradizionale direttamente dallo storico ricettario della pasticceria Pesce.
Perchè il Natale è già nell’aria e qui in Campania ne siamo fortemente legati!