Viaggiare è anche provare la cucina tipica locale, perché è proprio attraverso l’enogastronomia che si riesce ad entrare nel vivo della cultura e tradizione di un popolo.

Motivo per cui, se siete in vacanza a Napoli, dovete assolutamente provare i piatti tipici locali della cucina napoletana.

Ultimamente vanno tanto di moda i ristoranti di cucina fusion, di sperimentazione enogastronomica e piatti gourmet e stellati, ma per fortuna c’è anche un ritorno alle tradizioni.

Quindi, se volete provare la tipica pasta patate e provola napoletana, la pasta alla genovese o al ragù o i classici salsiccia e friarielli cucinati secondo la tradizione, dovete assolutamente segnarvi questi indirizzi.

Casa Capasso in Via Tribunali

Casa Capasso – Trattoria e Pizzeria in Via Tribunali 292, in pieno centro storico, poco più avanti di Napoli sotterranea e della traversa di San Gregorio Armeno, dove sono stata di recente è un locale in cui si respira tradizione già dal design ed in cui è possibile degustare i piatti tipici locali, proprio come li prepara la nonna: pasta e patate con provola, genovese, parmigiana di melanzane, seppie con patate e tiramisù al caffè servito direttamente in una caffettiera!

Sul soffitto trovate appesi i panni stesi tipici di Napoli, peperoncini rossi contro il malocchio e “caccavelle” (ossia recipienti di rame).

Ma la particolarità di questo luogo è che rappresenta anche la storia di un riscatto sociale, il riscatto di Enzo Capasso, un giovane pizzaiolo che è passato dal carcere di Nisida ad un locale tutto suo passando tra le mille difficoltà di una Napoli talvolta tentacolare.

E allora, perché non andare a provare la sua cucina?

Tra una pietanza e l’altra, la giornata passa piacevole a ritmo di tamburello e canzoni classiche napoletane.

Quello che può sembrare a primo acchitto un luogo per soli turisti, è in realtà un’ottima trattoria di cucina tipica napoletana.

L.u.i.s.e. in Via Roma

Se volete provare la vera frittatina napoletana o la parmigiana di melanzane secondo la classica ricetta della nonna, dovete assolutamente fermarvi da L.u.i.s.e. a Via Toledo, adiacente alla fermata della funicolare di Via Roma in Piazzetta Augusteo ed allo storico Teatro Augusteo.

Dall’esterno vi sembrerà un take away, ma nella piazzetta ci sono dei tavolini dove potete fermarvi a mangiare i piatti tipici della tradizione partenopea.

La sua storia è legata da oltre 50 anni a quella di  Pasquale di Meglio, che nel tempo si è distinto per la capacità di leggere i gusti della città e rispondere con prontezza. Oggi l’attività è guidata da Pasquale e dal figlio Giuseppe e propone al pubblico le ricette di una volta realizzate con la stessa dedizione di sempre, promettendo un imperdibile viaggio nel tempo.

Fiori all’occhiello di L.U.I.S.E. sono la frittatina di pasta, il romanello – delizioso rustico ideato da Pasquale, fatto con un mix di pasta sfoglia, pasta frolla e pasta brioche – e il tradizionale danubio. Per gli amanti del dolce, infine, non manca una raffinata proposta che raccoglie i grandi classici della pasticceria partenopea.

Foto ufficio stampa
Foto ufficio stampa
Foto ufficio stampa

 

‘O Vascio e Nunziatina nei Quartieri Spagnoli

Del Vascio ve ne avevo già parlato in un articolo ad hoc, ed è il luogo perfetto per chi vuole addentrarsi nel vivo della cultura partenopea. Unico ristorate a Napoli che permette di mangiare in un Vascio, tipica casa napoletana dei quartieri popolari caratterizzato da una o due stanze a piano terra con affaccio strada nelle quali si svolgeva tutta la vita familiare.

Qui potete mangiare la migliore pasta e patate con provola della città (parola di chef Barieri) e ivere un’esperienza autentica di cultura partenopea, tra canti, balli e tombola scostumata! Si accede solo su prenotazione.

Nennella nei Quartieri Spagnoli

Sempre nei Quartieri Spagnoli, c’è la storica trattoria “da Nennella”, il cui nome in napoletano è l’affettuoso vezzeggiativo che si dà alle bambine e  alle donne minute.

Questa storica trattoria nei quartieri Spagnoli ha origini nel dopo guerra quando Nennella, alias Elisabetta Vitiello, per sbarcare il lunario, aprì un piccolo ristoro, poco più sopra dell’attuale trattoria, nel quale preparava da mangiare e dava ristoro agli americani e “la merenna” (ossia il panino) di mezzogiorno per i netturbini. Un po’ alla volta vennero i nseriti un paio di piatti caldi storici: “’a zuppa ‘e carna cotta” (la trippa) e pasta e fagioli, pasta e patate con la provola, pasta e ceci, pasta e lenticchie, pasta e piselli, spaghetti alla puttanesca ossia olive e capperi, e tanti altri piatti della tradizione napoletana.

Un po’ alla volta il locale ha saputo distinguersi per il suo folklore e per la sua pasta e patate che se si gira il piatto al contrario non cade, per la frutta servita in un water e per l’animazione “scostumata” che fa ridere napoletani e turisti.

Foto: Tripadvisor
Foto: Tripadvisor

Januarius in Via Duomo

In Via Duomo, invece, proprio di fronte al Duomo, trovate Januarius, un locale interamente dedicato a San Gennaro, che è sia ristorante che bottega nella quale acquistare prodotti tipici locali o street food.

Questo locale esalta Napoli e la napoletanità più autentica attraverso la celebrazione della figura del sommo Patrono, San Gennaro, e del suo rapporto “sui generis” con il Popolo Partenopeo. Una storia d’amore e devozione che non ha eguali al mondo e a cui sembra essere affidato il destino della città intera.

Nel ristorante è stato realizzato un piccolo percorso d’arte ad hoc con riproduzioni di quadri antichi affiancati ai più che contemporanei San Gennaro di Jorit, Fabrizio Scala, Nicola Masuottolo, Roxy in The Box, Luca Carnevale, Eddy Ferro, Alessandro Flaminio, Claudio Cuomo, Pasquale Manzo, Ida La Rana, Terry Di Rienzo, Fratelli Scuotto, Guglielmo Muoio, Riccardo Ruggiano, Marco D’auria, Tiziana D’Auria, Mario Compostella, Francesco Porzio, Andrea Maresca, Bruno Gentile.

La cucina è tutta di ottima qualità con prodotti freschi e selezionati. Ed è qui che potete trovare i famosi “paccheri del Papa” di cui si è parlato tanto sui giornali. Attenzione però ai prezzi che sono leggermente al di sopra della media del centro storico di Napoli.