Sono appena tornata da un bellissimo viaggio on the road in Sicilia in camper da Randazzo ad Agrigento insieme ad altri 5 blogger.
Un viaggio pensato durante il lockdown quando l’idea di poter ricominciare a viaggiare sembrava lontanissima, e poi realmente realizzato (di cui vi avevo già accennato nell’articolo di presentazione del progetto Sicilia in camper).
Dopo 4 mesi ho ripreso l’aereo ed è stata la mia prima volta in camper e devo ammettere che, dopo le difficoltà iniziale, è stata un’esperienza davvero bellissima a contatto con la natura che mi ha fatto sentire quasi rigenerata.
L’idea di spostarsi in camper e fare le vacanze con questa modalità è perfetto per il post Covid-19, perché permette di mantenere il distanziamento sociale e di avere la propria casa su quattro ruote con tutte le comodità sempre con sè. E poi, permette di potersi svegliare ogni mattina in un posto nuovo senza dover fare e disfare la valigia: una vera comodità!
Siamo partiti da Randazzo il 25 giugno dove abbiamo ritirato il camper dal gruppo F.lli Grasso, che ci hanno gentilmente messo a disposizione per questo viaggio un Sunlight A68 mansardato da 6 posti letto molto molto bello. Potete noleggiare anche voi un camper in Sicilia su Yescapa a questo link.
Il mio battessimo in camper è stato però piuttosto traumatico!
La mia compagna di viaggio, Diana di In Viaggio da Sola, è arrivata solo il giorno successivo e mi sono ritrovata a dormire da sola in camper la prima notte in libera nella piazza di Randazzo.
La location era pazzesca perchè avevamo una veduta spettacolare sull’Etna fumante, ma la prima notte, essendo in altezza, ha fatto piuttosto freddo e, ad ogni voce o rumore che sentivo fuori al camper, saltavo dalla paura. Quindi, diciamo che non ho dormito quasi per niente.
Il giorno successivo, mi è toccato mettermi alla guida, direzione Siracusa e lì sono iniziati un pò di problemini.
Sono abituata a guidare l’auto quasi tutti i giorni, ma guidare un camper non è la stessa cosa. Bisogna mettere in conto la lunghezza, la larghezza ed anche l’altezza dell’abitacolo, ed il mio camper era lungo 6 metri e 60cm, largo 2 metri de 30 ed alto 3 metri e 14 cm, soprattutto nelle curve e negli spazi stretti.
Ed essendo Randazzo un paesino di montagna, l’impatto non è stato molto semplice, anche perchè alla prima curva mi sono ritrovata di faccia un tir e potete solo immaginare la paura!
Per fortuna è andato tutto bene ed il camper non ha ricevuto nemmeno un graffietto.
Dopo però questo battesimo in camper così movimentato, il resto del viaggio è stato piuttosto tranquillo ed anzi, mi sono sentita quasi a mio agio a guidarlo.
Il mondo del camper è comunque un mondo a se’ e, prima di partire, bisogna raccogliere tante informazioni.
Io e Diana per fortuna avevamo con noi in viaggio due coppie di camperisti esperte (Chiara e Fabio di Allemandich e Ernesto e Lidia di Viaggiando in Camper) che hanno saputo guidarci passo passo, iniziandoci al mondo del camper.
Ci hanno consigliato di scaricare l’app “Camper Infinity App” sulla quale abbiamo trovato tantissime informazioni utili sulla gestione del camper, il racconto di altri camperisti e la segnalazione delle aree di sosta; ci hanno spiegato come pulire il bagno (la parte più brutta di tutto il viaggio) con Solbio, spiegato che durante il viaggio in camper tutti i finestrini devono essere chiusi e gli oggetti sigillati nei mobiletti, e fatto capire che purtroppo alcune strade non sono adatte al camper e bisogna seguire un percorso dedicato.
Insomma, tante piccole cose che un novellino del camper non conosce.
Ma veniamo al nostro itinerario.
Randazzo
Come vi accennavo, siamo partiti da Randazzo, in provincia di Catania, dove abbiamo ritirato il camper da F.lli Grasso.
Randazzo ed è un meraviglioso borgo medioevale e rappresenta uno dei punti più vicini all’Etna: da qui si può intraprendere un rilassante cammino per salirci e godere di una vista unica.
In questo luogo il tredicesimo corpo britannico combattè contro i nazisti, che ne uscirono vincitori.
Non solo Randazzo offre un meraviglioso e antico borgo tutto da scoprire e visitare, ma anche numerose bellezze.
Ciò che assolutamente non ci si può perdere sono le chiese, infatti Randazzo viene soprannominata la città delle cento chiese, perchè ce n’è praticamente una ad ogni angolo. Tra queste troviamo la Chiesa di Santa Maria, una chiesa in pietra lavica nera in stile catalano-gotico, poi, la chiesa di San Martino, che possiede uno dei campanili a detta di tutti, tra i più belli d’Italia, e infine abbiamo la Chiesa di San Nicola, che si può definire la chiesa principale, perché la più grande della località siciliana, dove troverete opere di pittori messinesi.
Qui abbiamo dormito in libera nella piazza con veduta panoramica sull’Etna e abbiamo incontrato il sindaco che ha voluto augurarci buon viaggio, prima di dirigerci verso Siracusa. E già durante il tragitto è iniziato il vero viaggio in camper, assaporando panorami e scorci mozzafiato, che in un viaggio in auto non vedresti.
Siracusa
Seconda tappa del nostro viaggio in camper è stata Siracusa, che venne definita da Cicerone “la più bella città della Magna Grecia”. Infatti è un luogo senza dubbio suggestivo e molto affascinante che porta intatti i segni della sua storia di capitale culturale a partire dall’età greca sino al periodo rinascimentale e barocco.
Patrimonio Unesco dal 2005, la città si trova nella cornice di un porto naturale, alle spalle dall’altopiano dell’Epipoli.
Nell’antichità era una città molto frequentata soprattutto da mercanti greci e fenici, fu fondata nel 734 a.C. da dei coloni corinzi, ebbe un periodo molto fiorente per quanto riguarda la politica e la culturale al pari di Atene e Alessandria. La città fu successivamente ingrandita e, nonostante fu presa di mira dai Cartaginesi, trascorse un periodo di splendore fino alla conquista romana del 212 a.C.
Poi ci fu la decadenza di Siracusa che nei secoli successivi fu conquistata.
Ortigia
Tutta la bellezza di Siracusa risiede però nell’isolotto di Ortigia. Il suo nome deriva dal greco antico e significa “quaglia”. La sua estensione non supera 1 km² e i suoi abitanti non arrivano a 5000.
Si tratta di una lingua di terra dove sorge la parte più antica di Siracusa, tanto da essere considerato il vero centro storico della città siciliana.
Ortigia nasce dalle acque del mar Ionio lungo la costa orientale della Sicilia, a poche centinaia di metri dalla terraferma.
L’isola è collegata tramite due ponti che si possono percorrere anche in auto, molte delle vie del paese sono all’interno di un’area ZTL, per cui moltissimi turisti preferiscono visitare Ortigia a piedi o utilizzando l’apposito servizio pubblico (c’è un autobus che fa il giro dell’isola).
Noi abbiamo preferito visitarla in barca con Lovely Boat! Ero già stata ad Ortigia l’anno scorso e mi ero innamorata del suo barocco, ma vederla via mare vi assicuro che ha tutto un altro sapore! E’ possibile ammirare il castello, le grotte, e tutte le bellezze dell’isola, per poi fare un bagno nelle bellissime acque cristalline del suo mare.
A Ortigia si trovano i resti di alcuni importanti templi e, non ci crederete, ma cresce il papiro! Si esatto, il famoso papiro egiziano cresce solo in Egitto e a Siracusa, dove si suppone ci sia un collegamento attraverso le acque del sottosuolo.
Qui abbiamo alloggiato al camping Rinaura, che è un vero paradiso immerso nel verde e dove i bagni pubblici sono esattamente come i bagni di un hotel: super accessoriati!
Siamo rimasti ad Ortigia due notti, ed una delle due sere abbiamo avuto il catering speciale di Borderi, che cucina prodotti a km 0 nel mercato di Siracusa!
Marzamemi
Andandocene da Ortigia, ci siamo fermati a Marzamemi, dove c’è un parking camper. Marzamemi è un piccolo borgo marinaro in provincia di Siracusa, a pochi chilometri di distanza da Pachino e dalla cittadina barocca Noto.
Nasce intorno all’anno mille, quando gli Arabi costruirono la Tonnara, che per molti secoli fu la principale di tutta la Sicilia Orientale.
Questo magnifico e strabiliante Borgo Marinaro risale al ‘700 quando la Famiglia Villadorata, modificò la Tonnara ampliandone gli spazi, costruendo la chiesa di San Francesco di Paola, e le case dei pescatori.
Famosissimo lo scorcio della sua piazza principale che ricorda tanto le isole della Grecia.
Noi ci siamo fermati per pranzo dove abbiamo preso una buonissima frittura di pesce, prima di dirigerci al Camping Carratois a Portopalo di Capo Passero.
Portopalo di Capo Passero
Portopalo di Capo Passero si trova in provincia di Siracusa, ed è un borgo mozzafiato, per la bellezza del suo mare e per la sua natura incontaminata.
Capo Passero è l’estrema punta sud-orientale dell’isola di Sicilia, e fa da spartiacque tra Mar Ionio e Mar Mediterraneo.
Nel borgo troviamo l’affascinante Castello Tafuri, costruito in stile Liberty dal marchese Bruno di Belmonte. L’opera venne realizzata nel 1935 e venne passata dalla famiglia Belmonte a Fabrizio Tafuri di Pachino.
La fortezza fu anche un locale per sale da ballo, poi un hotel, fino a rimanere completamente abbandonato. Oggi è un luxury resort sul mare. Nei pressi del castello ci sono ancora i resti della tonnara, che rappresentano un monumento di archeologia industriale perché illustra la storia di quella che era la principale attività di sostentamento per gli abitanti.
Qui abbiamo alloggiato al camping Carratois dove abbiamo avuto un’ottima ospitalità e dove ci hanno organizzato una buonissima cena a base di grigliata di pesce.
Isola delle Correnti
Da Portopalo abbiamo fatto un’escursione all’Isola delle Correnti, una piccola isola che ospita un suggestivo faro, una piccola struttura militare in disuso dove c’è l’abitazione dove un tempo risiedevano il guardiano del faro assieme alla sua famiglia.
L’isola è collegata a Portopalo tramite una piccola lingua in pietra, incantevole alla vista per la sua bellezza selvaggia ed incontaminata.
Possiede un fondale, ricco di scogli ma con scarpette adatte, non ci sono problemi. Ed è proprio qui che si incontrano il mar Ionio con il mar Tirreno.
Donnalucata
Lasciataci alle spalle Portopalo, ci siamo diretti a Donnalucata, un piccolo villaggio di pescatori a sud della Sicilia, vicino a Ragusa, famosa perchè negli anni è diventata il set della serie TV “Il Commissario Montalbano“.
È una destinazione turistica molto rinomata grazie a due sue spiagge, Ponente e Micenci.
Il nome Donnalucata deriva dall’arabo “Ain -lu Kat” e significa “fonte delle ore”, questo perché durante le ore di preghiera sembrava che ci fosse una fonte da dove usciva dell’acqua dolce.
Il villaggio ha subito negli ultimi tempi un grande sviluppo grazie al turismo.
Oggi, sono presenti molte botteghe artigiane, bar, pub e trattorie che contribuiscono a rendere l’atmosfera unica e magica.
Qui abbiamo pernottato nel parcheggio privato “Riviera di Ponente” nei pressi della gelateria Luna Rossa – Red Moon, dove abbiamo fatto un’ottima colazione sicilian style a base di granita con brioche.
Dopo aver visitato un pò il paesino (nonostante i 40 gradi all’ombra) e fatto un bagno a mare, abbiamo pranzato a base di prodotti tipici siciliani sulla terrazza dell’Hotel Acquamarina.
Scicli
In serata, da Donnalucata, siamo andati in visita a Scicli che è, insieme alle altre sette città della Val di Noto, Patrimonio UNESCO.
Questo luogo ha origini che risalgono all’età del rame, e fu fondata dai Sicel, da cui prende il suo nome.
Fu poi conquistata dagli arabi e successivamente dai normanni.
Scicli ebbe un importante ruolo anche alla dominazione angioina nei Vespri siciliani, a cui decise di ribellarsi.
Nel 1693 ci fu un tragico terremoto che rase al suolo la città, per questo motivo fu ricostruita in stile barocco siciliano, che è ciò che porta ogni anno da ogni parte del mondo moltissimi turisti a visitarla.
La città è famosa per le processioni religiose, come il “Presepe” che viene recitato all’interno delle grotte di Chiarafura che fanno da cornice alla città. Queste grotte sono grotte di tufo che negli anni ’50 erano abitate da alcuni poveri.
A Pasqua è caratteristica la sfilata di “Uomo Vivo”, composta da una lunga processione che percorre tutta la città.
Si festeggia anche l’apparizione della Madonna, in sella ad un cavallo bianco che afferra una spada.
E’ una cittadina molto viva piena di ristorantini e localini e dove è possibile ammirare tutto il barocco siciliano, a partire dai mascheroni che si trovano alle facciate delle porte e dei balconi!
Agrigento (Valle dei Templi)
La mattina dopo, sveglia all’alba e direzione Agrigento per la visita alla famosa valle dei Templi, dove ad attenderci c’era la Rai per un’intervista che poi è stata trasmessa sul TG regionale.
Il tragitto da Donnalucata ad Agrigento dura circa 2 ore in camper e devo ammettere che è stato piuttosto stancante.
Arrivati lì, però, tutti gli sforzi sono stati ripagati! La Valle dei Templi di Agrigento è un’ampia area archeologica in Sicilia, che è stata inserita nel 1997 nella lista del patrimonio dell’UNESCO.
Al suo interno ospita imponenti templi dorici che sono una delle più significative testimonianze della cultura e dell’arte greca, e ci raccontano una storia iniziata con la fondazione dell’antica colonia di Akragas.
La costruzione dei templi più importanti, risale al V secolo e sono distribuiti lungo la cinta muraria della città di Agrigento.
Nella storia Akragas si scontrò con i Cartaginesi, sconfiggendoli nella battaglia di Himera, 70 anni dopo Cartagine ebbe la sua rivincita con la distruzione della città rivale. Poi la città fu conquistata dai Romani, che la ribattezzarono Agrigentum.
Il Parco Archeologico della Valle dei Templi è un sito ampio circa 1300 ettari che custodisce un patrimonio monumentale e paesaggistico straordinario.
Il tempio più bello da vedere è sicuramente quello della concordia, che è il tempio rimasto più intatto di tutta la Valle. Dal 1997 l’intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità redatta dall’UNESCO e con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo!
Scala dei Turchi
Ultima tappa del nostro viaggio in Sicilia in camper è stata la famosa Scala dei Turchi di Agrigento, che però ora è sotto sequesto e non è possibile accederci, ma è possibile comunque vederla dal basso in tutta la sua bellezza.
Qui abbiamo alloggiato al parking camper “Punta Piccola Park“, un pò assolato ma direttamente sul mare!
Dal parcheggio camper, era possibile arrivare alla Scala dei Turchi a piedi via spiaggia.
La Scala dei Turchi è una falesia a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento.
Si trova tra due spiagge di sabbia e dove si può scorgere la costa agrigentina.
Oggi giorno è un’attrazione turistica, per la bianca scogliera che offre, per le sue forme caratteristiche, sia grazie ai romanzi de “il commissario Montalbano” di Andrea Camilleri.
La Scala è fatta di marna, un materiale costituito di roccia sedimentaria, calcarea e argillosa.
Il nome deriva, oltre al fatto che sia una scala a gradoni, anche ai passati attacchi di pirateria da parte dei saraceni, che trovavano riparo in questa zona abbastanza riparata dai venti.
Dal 2007 è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, motivo in più per andare a visitarla, anche se solo dall’esterno.
Io vi consiglio di andarci soprattutto al tramonto dove c’è una luce pazzesca ed in estate è possibile vedere il sole tramontare in mezzo a due cunei di roccia.
Dopo la giornata alla Scala dei Turchi, ci siamo rimessi in camper e siamo tornati a Randazzo dove abbiamo riconsegnato il camper e preso poi il volo da Catania.
La strada da Agrigento a Randazzo è stata la più lunga, ma vi consiglio di farla tutta via autostrada fino a Catania e poi tagliare per Randazzo.
Sono ripartita con il Mal di Sicilia, con gli occhi a cuore per tutte le cose belle che ho visto, per il calore e l’ospitalità dei siciliani e con la promessa di ritornarci presto per un nuovo tour, magari questa volta nella Sicilia Occidentale!
E voi ci siete mai stati?