Pasquetta per molti napoletani è sinonimo di scampagnata sul Vesuvio: grigliate nelle aree pic nic del Parco Nazionale del Vesuvio, partite a pallone e piacevoli giornate all’aria aperta.
Quest’anno, ahimè, non è possibile, però vorrei ugualmente parlarvi del Parco Nazionale del Vesuvio, dato che molti non lo conoscono. Io invece sono cresciuta proprio sulle sue pendici e per me rappresenta casa.
Molto spesso quando si organizza un tour in Campania, si tende ad includere nell’itinerario Napoli, la Costiera, una delle isole del Golfo di Napoli (il più delle volte Capri) ed una visita al cratere del Vesuvio.
In realtà, il Vesuvio, meriterebbe una visita molto più approfondita di quella al solo cratere.
Certo, guardare dall’altro il cratere di un vulcano dormiente fa quasi impressione. Eppure, diversamente da ciò che ci si aspetterebbe, non si vede fumo né lava, ma solo un grande tappo circondato da vegetazione.
Il Vesuvio, infatti, come molti sapranno, è un vulcano attivo che però dorme da 76 anni, dall’ultima eruzione del 18 marzo del 1944. Da allora il vulcano si trova in uno stato di quiescenza caratterizzato da attività fumarolica e bassa sismicità e spunta sovrano nel Golfo di Napoli, come elemento distintivo della città.
In realtà, giungendo quasi al cratere, è davvero difficile imbattersi in fumarole e sembrerebbe quasi un vulcano spento. Invece la sua attività continua nelle viscere della terra, e si manifesta ad oltre 20 km di distanza, ai Campi Flegrei.
Motivo per cui lungo tutte le pendici del Vesuvio c’è una vasta densità abitativa, sorgono numerosi comuni vesuviani, la vita scorre tranquilla e dal 1995 è nato l’Ente del Parco Nazionale del Vesuvio per tutelarne la flora e la fauna.
Per molti il Vesuvio è definito “la montagna” e come tutte le montagne, prevede alcuni percorsi escursionistici, per la precisione se ne contano ben 11 per una lunghezza complessiva di 54 Km di camminamento.
Sono state realizzate diverse tipologie di sentieri: sei sentieri natura circolari (n. 1,2,3,4,5 e 8), un sentiero educativo (n.9), un sentiero panoramico (n.6) e un sentiero agricolo (n.7).
Cosa vedere nel Parco Nazionale del Vesuvio
Nel Parco Nazionale del Vesuvio è possibile vivere diverse esperienze.
I sentieri naturalistici
Io preferisco in particolare i sentieri naturalistici. Tra i miei preferiti c’è il sentiero che conduce alla Valle dell’Inferno, con partenza da Ercolano a quota 1000 (nei pressi del Gran Cono) ed il sentiero che parte dal castello mediceo di Ottaviano lungo i Cognoli.
La Valle dell’Inferno
Il primo si raggiunge partendo da Via Panoramica ad Ercolano e percorrendo il sentiero che porta fin su al cratere. Quasi giunti al piazzale dove inizia il sentiero che porta al Gran Cono, fermandosi al km 1000, inizia il sentiero in discesa che porta alla Valle dell’Inferno, un grande slargo invaso da depositi piroclastici dove si è soliti riunirsi durante le notti di plenilunio in attesa della luna.
Il sentiero si svolge attraverso una fitta macchia di ginestre passando guardando in alto per il suggestivo “Arco Naturale” (soprannominato l’occhio del diavolo) e dove è facile distinguere “Dicchi vulcanici” sulla parete del Monte Somma.
La Valle dell’Inferno rappresenta una delle più suggestive passeggiate del complesso vulcanico Somma-Vesuvio perché è poco battuta e perché qui si vive l’imponenza del vulcano osservando dal basso il Monte Somma e il Vesuvio. Il paesaggio è arido, ricco di licheni e piante erbacee.
Il sentiero dura circa 2 ore.
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Il sentiero lungo i Cognoli
Un altro sentiero molto affascinante che consigli nel parco Nazionale del Vesuvio è quello lungo i Cognoli. Si parte dal castello del Principe di Ottaviano per proseguire lungo una ripida salita che supera i numerosi tornanti del Vallone Tagliente fino ad imboccare una pineta (con esemplari di marittimo e d’Aleppo) che determina il principale manto vegetazionale del Vesuvio alternandosi all’ontano napoletano ed al carpino nero.
Superati i tornanti iniziali lungo le falde settentrionali del vulcano, si raggiungendo i 1040 m si osservano le balconate aeree di un paesaggio unico al mondo che mi ha lasciato davvero senza parole e che da solo è valso tutta la scarpinata!
Dai fiumi di lava lungo i versanti occidentali del vulcano, ai suggestivi scenari offerti dai “conetti” vulcanici (fenomeni insoliti e poco conosciuti); dalle creste dei “cognoli”, autentiche rupi dagli scenari “danteschi” cui tuffarsi per assaporare le atmosfere dei canti e le gesta dei dannati di matrice dantesca, ai panorami sul golfo dell’immensa pianura campana che si estende oltre le falde vesuviane, questa escursione regala davvero tante emozioni!
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Il Gran Cono
Se però volete godere di un panorama unico nel suo genere ed ammirare tutto il Golfo di Napoli e l’hinterland napoletano fino agli Appennini, dovete salire sul Gran Cono.
Questo sentiero è l’unico non gratuito e che può essere fatto soltanto in alcuni orari passando per la biglietteria, ma è anche quello più turistico. Troverete quindi sempre tanta gente e non riuscirete a vivere il contatto con la natura e la vegetazione, ma potrete vivere l’emozione di essere saliti sul cratere di un vulcano attivo!
Si accede da quota 1000 salendo da Ercolano e percorrendo il sentiero denominato n. 5. Qui troverete uno slargo dove parcheggiare l’auto, la biglietteria e poi poi potrete iniziare il percorso. Il sentiero è piuttosto semplice, dura circa 2 km con un dislivello di 170 metri ed è facilmente percorribile anche con i bambini e con semplici sneakers. Arriverete a vedere il cratere del vulcano che sovrasta imponente il Golfo di Napoli ed ammirare il golfo dall’alto.
A causa delle norme anti Covid-19, è necessaria la prenotazione attraverso l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
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Le Ville Storiche
Lungo tutta l’area del Vesuviano, è possibile inoltre visitare numerose ville storiche romane. Una villa che merita sicuramente una visita è il castello Mediceo di Ottaviano, sede del Parco Nazionale del Vesuvio. Ma anche le bellissime Villa delle Ginestre a Torre del Greco dove ha vissuto Giacomo Leopardi, Villa Oplontis a Torre Annunziata e Villa della Pisanella a Boscoreale, dove sono state trovate decorazioni parietali e pavimentali e di oggetti di valore, oggi nelle collezioni del Museo Nazionale di Napoli, del Louvre di Parigi e del Metropolitan Museum di New York.
Senza contare che poi ci sono gli Scavi di Pompei e di Ercolano che meritano assolutamente una visita.