Oggi vi porto in Cilento, una delle perle della Campania, attraverso le parole ed i racconti di Bruno Sodano, giornalista e food blogger cilentano, nonché autore della guida gratuita “PostCardFrom Cilento”, patrocinata dalla Regione Campania e dal Parco Nazionale del Cilento, che racconta il territorio attraverso la sua enogastronomia.
E chi meglio di un Cilentano può raccontare il suo territorio e dare consigli di viaggio a chi si appresta a raggiungere la Campania?
Come sapete, per me il miglior modo per viaggiare e scoprire una destinazione è con un local. Ho quindi chiesto a Bruno di raccontare della sua guida ed il suo territorio anche attraverso le pagine del mio blog.
Ecco il suo itinerario alla scoperta del Cilento:
Paestum
Partiamo da Paestum, la città localizzata nella Piana del Sele, al nord del Parco Nazionale del Cilento, come frazione del comune di Capaccio. Paestum è il primo paese del territorio cilentano, partendo da Salerno, o comunque venendo dal nord ed è un’antica città della Magna Grecia, la cui storia è legata alla colonizzazione greca, avvenuta alla fine del VII sec. a. C. quando i Sibariti fondarono una città nella Piana “Poseidonia” in onore del loro Dio Poseidone. Verso la fine del V sec. a. C. fu conquistata dai Lucani che la chiamarono “Paistom”. Anni dopo, nel 273 a. C. divenne Colonia Latina e fu chiamata “Paestum”. Tre grandi civiltà che l’ hanno resa uno dei siti archeologici più importanti al mondo.
Da vedere assolutamente sono GLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI PAESTUM.
L’area archeologica di Paestum è circondata da una cinta muraria che si sviluppa per circa 4,75 km.
I 3 Templi di Paestum sono conservati in ottime condizioni e sono considerati gli unici esempi dell’architettura Magno-Greca. Situati nelle due aree santuariali urbane di Paestum, i tre templi di ordine dorico sono stati dedicati ad Hera ed Athena.
Fra i punti di riferimento della ristorazione troviamo sicuramente La Dispensa di San Salvatore.
Un food shop interamente dedicato alla produzione e vendita dei prodotti più rappresentativi del Cilento. I numeri dell’azienda sono importanti: tanti gli ettari di terra dedicati alla coltivazione di prodotti, prevalentemente bio, con l’ausilio di concimi 100% naturali. Il responsabile della dispensa, Antonello Ricco, è molto orgoglioso della struttura, che è un “punto ristoro che non mira ad essere un ristorante stellato ma vuole promuovere le bontà tradizionali della terra cilentana con una cucina gestita esclusivamente da donne cilentane over 60”, non cuoche ma mamme e nonne cilentane DOC. Qui si mangia una delle Mozzarelle di Bufala più buone del territorio, deliziosi yogurt e cremosi, e assaporare quella che è la vera cucina tradizionale cilentana.
L’aperitivo si fa da Mauro (Porta Aurea), all’inizio delle viale dei templi, e la carne si mangia da Antiche Mura. Un colosso indiscusso del posto è il ristorante Nonna Sceppa che da anni delizia i palati più esigenti del luogo.
Se siete in camper e volete soggiornare godendo appieno la magia del luogo fate sosta al Camping “La foce dei Tramonti”. Sito direttamente su Foce Sele, vi regalerà i migliori tramonti mai visti. Inoltre la cortesia, premura e accoglienza di Fernando, il proprietario, vi farà sentire a casa. Senza contare che il sabato, Anna, la moglie, fa delle pizze superlative.
Roscigno
La bellezza dell’entroterra, in generale, è la scoperta di tanti posti stupendi. Nella parte degli Alburni ce ne sono alcuni che davvero si differenziano per paesaggio e storia. Situato a 547 metri sopra il livello del mare (s.l.m.) c’è Roscigno e comprende circa 900 abitanti. Il paese sorge alle pendici del Monte Pruno (chiamato anche Balcone degli Alburni) e il suo nome si pensa derivi dal termine dialettale “Russignolo” (ovvero usignolo) oppure dal termine latino “Ruscidus” che sta ad indicare l’acqua stillante, con riferimento alle acque cristalline del Torrente Sammaro, che attraversa il paese. Questo è diviso in 2 porzioni:
ROSCIGNO NUOVA (Paese di nuova costruzione);
ROSCIGNO VECCHIA (completamente disabitata, a causa di vecchie frane), la quale offre al visitatore un ambiente davvero suggestivo e misterioso, dal fascino indescrivibile.
Il borgo abbandonato di Roscigno Vecchia è di un fascino avvolgente. Una volta entrati in questo museo a cielo aperto, si rimane ammaliati dalla settecentesca chiesa di San Nicola, dall’ampia piazza con la bella fontana di pietra, dalle case e le antiche botteghe, con le insegne sbiadite, le quali ricordano al visitatore il loro interno, di cui oggi rimangono solo dei meravigliosi ricordi.
Ad oggi, l’unico abitante di Roscigno Vecchia e Giuseppe Spagnuolo, un personaggio stravagante ed unico custode di questo fantastico borgo fantasma, che lui non ha proprio intenzione di lasciare, tanto da affermare: «Io non mi muovo da qui, è il mondo che viene a cercarmi». Infatti sono numerosi i turisti che ogni anno, attirati dalla storia e magia di questo posto, fanno visita a Giuseppe al quale lasciano spesso oggetti tipici del loro paese di origine che lui conserva, con amore, nella sua fantasmatica casa-museo.
I luoghi che vanno visitati a Roscigno sono: il Museo della Civiltà Contadina, situato all’interno dei locali restaurati dell’ ex Casa Canonica e del Vecchio Municipio, il quale raccoglie numerose testimonianze della vita e del lavoro di Roscigno Vecchia, il tutto attraverso circa 500 oggetti ordinati secondo i temi dei cicli lavorativi specifici della zona e raccolti in sei sale, ciascuna dedicata ad uno o più aspetti della cultura popolare locale. Non di minore importanza sono la chiesa di San Nicola di Bari, edificata nel 1720; la fontana ed il Campanile; le antiche tombe ritrovate su una piana del Monte Pruno. Durante l’estate, Roscigno Vecchia, si anima con diverse mostre, manifestazioni e sagre enogastronomiche.
Sacco
Un altro paese molto interessante degli Alburni è Sacco. Tempo fa, per me, fu una piacevole scoperta… immaginate di visitare un paese poco popolato con riservato, in un angolo, l’ingresso ad un bosco. Adesso, camminando camminando, con il vostro cane o con l’amore della vostra vita, vi ritrovate ad esplorare questo pezzo di natura incontaminata, dove l’uomo ha posto poco le sue mani. La strada è lunga, in discesa, dura circa 20 minuti. Un sentiero ricco di spontaneità e di vita natura che trova la sua massima bellezza al raggiungimento del fiume, nei pressi di un ponticello. Da lì si segue il corso d’acqua, lungo il sentiero attrezzato, e in pochi passi si arriva alla profonda gola dove fuoriesce il fiume. Questo piccolo bacino, avvolto da suggestive ed alte pareti, creano uno scenario magico. Questa sorgente fa parte del sistema idrogeologico del Monte Motola. Il Sammaro è uno dei principali subaffluenti del Calore Salernitano. Le sue acque si immettono prima nel Ripiti, poi nel Fasanella ed infine nel Calore, sotto Castel San Lorenzo. Dalla gola è possibile ammirare il bellissimo, suggestivo ed altissimo ponte di Sacco, a campata unica, costruito nel 1950.
Sacco si raggiunge facilmente. Da Roscigno sono esattamente 10 km. Una volta arrivati a Sacco c’è un cartello che indica le sorgenti su una piccola strada asfaltata che scende sulla sinistra. Dopo 750 mt circa, in una curva a gomito, sulla destra c’è l’inizio di una strada sterrata, in discesa. Bisogna lasciare la macchina li e proseguire a piedi per circa 15 minuti. Capirete di essere quasi arrivati quando troverete un piccolo ponticello sul fiume. Andando a destra dopo qualche minuto si arriva alla sorgente. Una volta finita la gita, se non avete portato con voi un panino, coniglio di andare all’agriturismo Terra Nostra di Corleto Monforte, passando per Roscigno.
Agropoli
Un posto che non bisogna lasciarsi scappare è Agropoli. Fra le cose più belle da vedere ci sono il Castello, sito nella parte storica della cittadina ed il porto, suggestivo e caratteristico. Il lungomare permette di fare grandi passeggiate unite a divertimento e tanto mare. Una sosta obbligata è da Vinarte. Ottime pizze, grandiosi panini ed una cantina davvero notevole. A proposito di vini, nelle prossimità di Agropoli, a Rutino, troviamo le Cantine Barone. Questa cantina gode dell’essere circondata da natura incontaminata e vista mozzafiato. Grazie ad una completa e profonda ristrutturazione di una cantina sociale, oggi risulta essere una struttura pronta ad accogliere numerosi visitatori che potranno ammirare il frutto dell’immensa passione che guida chi qui ci lavora. La trasformazione è avvenuta nel 2003 e l’azienda si è ufficialmente rinnovata nel 2004, quando è nata la Società Agricola Vitivinicola Barone con i fondatori Giuseppe Di Fiore, Francesco Barone e la famiglia Perrella. I vini si dividono in bianchi, rossi e rosati. Non solo vino ma tanti altri prodotti tipici. L’azienda produce, infatti, anche dell’ottimo olio extravergine di oliva e dei magnifici liquori al fico bianco del Cilento, nella versione classica che acquavite. Inoltre la struttura comprende un punto ristoro eccezionale dove è possibile degustare i vini e cucina tipica cilentana con una vista senza paragoni.
Santa Maria di Castellabate
Una tappa obbligata per chi fa visita a Castellabate, è la sua frazione Santa Maria. Si arriva giù, in piazza, caratterizzata da tanti pini. Da li si può scegliere se andare verso destra e camminare sul corso principale oppure a sinistra e farsi una passeggiata su belvedere. Sempre dalla piazza è possibile scendere delle scalette dove è posta la chiesta e si prosegue fino ad arrivare al lungomare, dove è possibile fare una lunghissima e piacevole passeggiata. Nel corso principale è facile perdersi fra i tantissimi negozietti presenti. Un negozio che io amo di più è uno che vende la ceramica vietrese. Scendendo dalla piazza principale a sinistra, invece, si arriva a Palazzo Perrotti, ancora proprietà dei discendenti della nobile famiglia che, talvolta, sono disponibili a far visitare una parte del palazzo e salite sulle terrazze per godere della vista sul mare. Sicuramente un punto buono per fare l’aperitivo è il Cliff. È impossibile non innamorarsi di Santa Maria.
È ora di pranzo, o di cene, poco importa.. .quello che conta è la sosta al Ristobar Marina. Lasciatevi coccolare dalle leccornie proposte da questo ristorante di cucina tipica marinara e cilentana. Nell’attesa del primo piatto, per ottimizzare i tempi, fermatevi al Tabacchi Izzo, di fianco al locale, per compare i ricordi a tutti gli amici. Un tabacchi fornito di tutto: profumeria, piccola pelletteria, cartoleria, detergenti, giochi da tavola, articoli da regalo e soprattutto tanta oggettistica rappresentativa del posto. Inoltre, cosa da non sottovalutare, è la gentilezza e cordialità dei titolari.
Proseguendo verso Acciaroli bisogna fermarsi ad Agnone Cilento per un bagno nelle contaminate acque di
Montecorice. La sera è impossibile non lasciarsi catturare dalla cucina di mare di Pasquale Tarallo, chef e titolare del rinomato ristorante slow Paisà.
Acciaroli
Piccolo e delizioso borgo cilentano appartenente, insieme a Pioppi, al comune di Pollica (circa 3000 abitanti). Bandiera Blu, da diversi anni, vanta la qualità delle sue acque e spiagge. Tale caratteristica le ha conferito una certa notorietà, tanto da favorire l’incremento del flusso turistico, sia ad nel centro del paese che in quelli limitrofi. Fra i luoghi di interesse troviamo la splendida Torre di avvistamento Normanna, edificata nel 1233 da Federico II, e la bellissima Chiesa dedicata alla S. S. Annunziata, di cui, oggi, è ancora possibile apprezzare la particolare composizione di maioliche presente sul timpano (in cui si trova raffigurata l’annunciazione), nonché la Torre Campanara sul portone di ingresso.
Le spiagge di Acciaroli sono fra le più belle del Cilento e la scelta è davvero molto ampia. La bellezza di queste spiagge è data dalla sua acqua. Bassa e cristallina. L’ideale per i bambini ma non solo. È bellissimo acquistare i racchettoni e giocare fra il bagno asciuga ed il mare. Diversi sono i lidi dove è possibile mangiare ed il piatto più richiesto in assoluto e la fresella, o acquasale. Un’altra interessante spiaggia è quella di Torre Caleo che si trova poco prima del paese, venendo da Pioppi. Un sentiero breve che conduce in un posto tranquillo fatto di pietre e scogli, bagnati da acque davvero cristalline. Uno scenario naturale davvero fantastico, ideale per le persone che amano la tranquillità in riva al mare. La spiaggia è libera ma molto piccola, pertanto è preferibile raggiungerla al mattino presto, non più tardi delle ore 9.
Non tutti sanno che Acciaroli ha ospitato Ernest Hemingway, il quale, durante i suoi viaggi nel Bel Paese, rimase particolarmente affascinato dal piccolo borgo di pescatori tanto da utilizzarlo come spunto per la stesura di una delle sue opere più belle: Il Vecchio e il Mare. Un ruolo molto importante nell’influenza del suo pensiero fu svolto da un vecchio pescatore di Acciaroli, Antonio Masarone, il quale, spesso, si trovò a scambiare due chiacchiere con Hemingway raccontandogli della sua vita e del suo rapporto con il mare. Un racconto che lo ispirò a scrivere successivamente il famoso libro prima citato.
Ad Acciaroli si mangia al Veliero. Posto pazzesco capitanato dai fratelli Esposito, noti imprenditori salernitani. Crudi top ma quello che davvero merita sono i primi piatti. Provare per credere.
Pioppi
Uno dei paesi più importanti del Cilento è Pioppi e si trova nel cuore della costa cilentana. È facilmente raggiungibile: dalla SS18 Cilentana si prende l’uscita “Agropoli Sud”, direzione Castellabate e si continua dritto fino ad arrivare a destinazione. Oppure dall’altra parte della Costa ci si arriva da Casal Velino e quindi bisogna prendere l’uscita della SS18 “Vallo Scalo”. Questa frazione del comune di Pollica, di circa 300 anime, è un piccolo borgo di pescatori del Cilento. Così come Acciaroli, altra frazione del comune, anche Pioppi è considerata una rinomata località balneare per la qualità delle sue acque e delle sue spiagge, che da diversi anni a questa parte le consentono di ottenere le 5 VELE di LEGAMBIENTE, nonché il riconoscimento di BANDIERA BLU. L’importanza del posto la ritroviamo soprattutto nel fatto che Pollica, con il Cilento, è una delle sette comunità emblematiche della Dieta Mediterranea individuate in sede di dichiarazione Unesco, la c.d. dichiarazione di Chefchaouen.
Pioppi, nello specifico, è la Capitale Mondiale della Dieta Mediterranea in quanto è proprio qui che i benefici sulla salute sono stati a lungo studiati dal fisiologo americano Ancel Keys.
Keys ha studiato ed analizzato i regimi alimentari di sette paesi in quattro continenti, correlandoli ai dati di incidenza delle malattie cardiocircolatorie delle popolazioni locali. Quelle che hanno superato il “test”, oltre al Cilento, sono state una comunità spagnola, una greca ed una marocchina. Come si può notare affacciano tutte sul mediterraneo: da qui la definizione di Dieta mediterranea.
Pioppi è un posto bellissimo dove ritrovarsi e soprattutto stare a stretto contatto con la natura senza rinunciare alle comodità quotidiane. Il lungomare, o belvedere, è lungo circa un chilometro ed attraversa quasi tutto il paese. Non esiste un punto preciso dove fare il bagno, anche perché l’acqua è bella ovunque.
Uno dei lidi più belli è il Karibu, fornitore di tantissimi servizi, fra cui un’ ottima ristorazione. Essendo la spiaggia molto grande è idoneo, anche in questo periodo spiacevole che stiamo vivendo, per passare delle belle giornate rilassanti e rigeneranti. La cucina di Angelo è tipica, il pescato è locale. La parte dell’intrattenimento è riservata a Rino, coinvolgente operatore turistico. Al lido è possibile riservare lettini ed ombrelloni e godersi un buon aperitivo fronte mare.
Proseguendo tanta spiaggia libera fino ad incontrare il Lounge Bar La Caupona. Spesso, anzi quasi tutti i giorni, mi fermo a prendere un caffè o un ottimo Spritz Cilentano. In piazza troviamo il bar Pioppi Caffè che ha inaugurato quest’anno con una nuova gestione caratterizzata dall’attenzione rivolta nei confronti del territorio: cucina tipica con percorsi enogastronomici territoriali, prodotti quasi esclusivamente del Cilento, carta dei vini completa e quasi totalmente cilentana.
Proseguendo ci sta il giardino del winebar Myosotis dove è possibile mangiare e bere prodotti di eccellente qualità in stile sempre cilentano accompagnati dalle competenze di Rossano, il proprietario del locale.
Si è fatta sera e l’aperitivo ha stuzzicato una certa fame… ristoranti eccellenti ce ne sono tanti ma esclusivi per posizione e qualità, ce ne sono pochi. Difronte all’ ingresso del MUSEA c’è una stradina in salita che porta in Via Giuseppe Ungaretti. Imboccandola, sulla sinistra, troviamo un ampio parcheggio che consiglio di utilizzare, soprattutto se si ha una macchina grande. Continuando si arriva al Ristornante Suscettibile di Pioppi. La strada è a vicolo cieco ma vi è uno spazio per poter far manovra. Iniziamo dicendo che Suscettibile è una terrazza sul mare sulla scia dei principi della Dieta Mediterranea chi investe nel territorio cilentano deve avere solo un credo: qualità e rispetto dei prodotti che la terra ed il mare regalano. Antonio, chef patron, ha trasformato quella che era la sua casa delle vacanze in questo splendido ristorante sul mare. Godendo di una predisposizione perfetta, ha reso quella che fino a ieri era la sua casa uno dei ristoranti più appetibili del Cilento. Il nome Suscettibile nasce dalla continua variazione del menu proposto ai clienti in quanto, ogni giorno, viene preso in considerazione solo il pescato locale e quindi il menù è suscettibile di variazione in base anche alla stagionalità: pochi prodotti, qualità altissima ed un rispetto maniacale nei confronti della materia prima acquistata. Ogni bottiglia presente in cantina è stata scelta da Antonio in quanto, lo chef, è anche un amante del vino.
Palinuro
Frazione più importante del comune di Centola. È un paesino davvero adorabile. Il centro del paese, ricco di negozietti, è sopra il livello del mare. In compenso, però, questo posto ha le spiagge più belle della costa, insieme a Marina di Camerota. Una ricchezza costiera impreziosita da grotte marine spettacolari come ad esempio quella Azzurra, quella dei Monaci, D’argento, delle Ossa, etc… le spiagge sono dal fascino indescrivibile, ovvero, Baia del Buondormire, La spiaggia delle saline, della Molpa, della Marinella, dell’Arco Naturale, della Ficocella e la spiaggia del Porto. Suggestivo e romantico è il faro.
Se si vuole mangiare bene, bisogna andare Da Carmelo. Un ristorante tipicamente di mare specializzato nei crudi. Assaporare quei gamberoni rossi del Cilento, succulenti e saporiti, con un filo d’olio evo dop del Cilento, è indimenticabile. Il ristorante poi ha tanto spazio esterno il che rende tutto magico. Se invece si preferisce la carne da non lasciarsi scappare è Isca delle Donne. Un agriturismo delizioso, con spazi esterni infiniti, che autoproduce ogni cosa. Pazzesco è il giro fra gli animali.
Per chi volesse acquistare prodotti locali e genuini può rivolgersi a Luca Cella, proprietario di Aura Cilento.
Per chi volesse soggiornare in un residence davvero carino, fornito di tanti servizi, con piscina e grandi spazi, può prendere informazioni al Trivento Residence. Tante villette indipendenti che permettono ad ognuno di avere i giusti spazi e le giuste distanze con relativa privacy.
Marina di Camerota
Ultima località del nostro tour è Marina di Camerota, una località davvero pazzesca. Visibilmente bella, Dea dal cuore nobile. Un posto baciato da Dio e dalla natura. Il centro è sul porto ed è molto caratteristico. Le spiagge più belle sono accessibili o dal mare o da incantevoli sentieri. anche qui non manca la Bandiera Blu. Di sicuro, le spiagge più belle e degne di nota sono: Cala Bianca che è stata eletta nel 2013 la Spiaggia più bella d’Italia; Baia degli Infreschi, eletta la più bella d’Italia nel 2014 e Cala Iscolelli, la spiaggia che non c’è. È tra le più belle del Cilento, ma anche tra le più sconosciute, in quanto è del tutto circondata da rocce e scogli che la rendono invisibile dal mare.
Sempre a marina di Camerota, c’è la spiaggia del Mingardo. Lunga e maestosa rende piacevole il passaggio. Fra i lidi più consigliati c’è Spiaggia da Peppe. Acqua limpida e cristallina, servizi e cucina top. Subito dopo, per i più scaltri, troviamo la Spiaggia del Troncone. Una riserva naturistica. Ebbene si, qui si può fare il bagno nudi, ma sono – ovviamente – vietate le foto.
Un posto magico dove cenare è la Taverna del Mozzo. Davide Mea, saprà conquistarvi con la sua cucina tradizionale di mare. Adoro tutto quello che fa perché, in primis, c’è il cuore – in tutto – e secondo luogo sa bene come valorizzare la splendida materia prima che cucina. Onore e lode anche alla carta dei vini.
Se invece cercate un B&B dove soggiornare consiglio ad occhio chiusi La Casa di Paolo. Una casa di charme davvero elegante. Poche stanze e servizio eccellente. Antonio e Rossella si che sanno come trattare un ospite. Da non perdere assolutamente l’aperitivo cilentano organizzato da loro in terrazza.
Il mio percorso cilentano è finito. Ovviamente questa è solo una parte di quello che il Cilento ha da offrire. Per conoscerlo meglio, a 360°, consiglio di scaricare gratuitamente la guida dedicata su www.postcardfrom.it
Essendo un progetto autofinanziato e gratuito, chiunque volesse, sul sito troverà tutte le info per fare una donazione volontaria e garantire alla guida di crescere sempre più.
Bruno Sodano