Le Terme Luigiane
La seconda che mi hanno riferito è meno dettagliata, e sostiene che il diavolo abbia puntato il dito verso la roccia per distruggerla, scatenando la sua ira, e lasciando la forma del suo dito.
Al di là delle leggende, la fama del potere curativo di queste acque è confermata persino da Plinio il Vecchio, mentre il primo documento che ne testimonia l’uso terapeutico è una lettera del 1446, firmata di San Francesco da Paola. Illustri medici come Gauthier, De Voto, Porlezza, Talenti, Messini, Frugoni ne h
La particolarità? Sono le più ricche di zolfo in Europa, “elemento divino” come lo chiamavano i greci e elemento essenziale dell’organismo umano, (grado solfidometrico: 173 mg/l) a una temperatura naturale di 47°C. Si arricchiscono di minerali durante la loro ascesa verso la scaturigine e vengono utilizzate così come sgorgano dalle sorgenti, arrivandoci per dislivello naturale senza che ne venga modificata la temperatura né la concentrazione di sostanze.
In queste acque sulfuree (classificate dal Ministero della Salute a livello qualitativo 1° Super), inoltre, vivono microorganismi (alghe bianche) che proliferano spontaneamente e costituiscono i principi attivi per la maturazione del fango termale, prezioso alleato per contrastare anche la cellulite e rendere vellutata la pelle (ed ovviamente ne ho approfittato sperando di correre ai ripari per l’estate.
Le acque delle Terme Luigiane, offrono un benessere totalmente naturale e sono le protagoniste nei due stabilimenti termali, Therme Novae e San Francesco. Non trattate, curano con efficacia le patologie delle prime vie aeree, con inalazioni, docce nasali, aerosol (quello ionico è ottimo per le forme allergiche), nebulizzazione, humage. La balneoterapia sulfurea è, invece, efficace in caso di dermatosi pruriginose e allergiche, acne e psoriasi. Anche in ginecologia trovano la loro applicazione.Vengono praticate
Un trattamento esclusivo, unico delle Terme Luigiane, è la Ionoforesi con le alghe bianche termali (uniche al mondo nel loro genere e nella loro composizione, crescono spontanee e sono antiossidanti, ricche di vitamine, proteine e zolfo, oltre ad avere un grande potere infiammatorio): lo zolfo contenuto nelle acque termali è introdotto nell’organismo attraverso la pelle, usando una particolare corrente elettrica. È indicata nelle malattie reumatiche degenerative, nelle lesioni del sistema nervoso periferico (paralisi facciale) e per tutte le problematiche causate da attività sportive. Si evitano così alcuni effetti collaterali notoriamente provocati dai farmaci antinfiammatori.
L’area delle terme si sviluppa lungo la pittoresca vallata del fiume Bagni che sfocia nel mare presso lo Scoglio della Regina, un faraglione che divide le spiagge dell’Intavolata e Acquappesa a nord, da quelle di Guardia Piemontese a sud: una lingua di costa che regala ancora scorci selvaggi di flora mediterranea.
Le Terme Luigiane sono la più antica e conosciuta stazione di cura della Calabria e sono convenzionate con il S.S.N. e classificate dal Ministero della Salute a livello qualitativo 1° Super.
Le Terme Luigiane permettono di coniugare il piacere della vacanza con le esigenze curative dell’intera famiglia, appagando il desiderio di relax e wellness in una zona del Mediterraneo fra le più belle e ancora poco frequentate.
Infatti, oltre alla zona prettamente curativa, dispongono di quattro hotel e un residence, il parco Acquaviva con piscine di acqua termale dal colore verde molto bello e rilassante a vedersi, ricco di zolfo per il quale consiglio di usare un costume non nuovo; un’area dedicata ai bambini con animazione, un centro benessere e una spiaggia convenzionata ad Acquappesa.
Possono usufruire del parco termale sia gli ospiti dell’hotel che persone esterne che possono pagare semplicemente la giornata alle terme, rilassandosi tra fanghi e sole.
Al centro del Parco si trovano tre piscine ad acqua termale fluente, dove è possibile praticare:
Sono inoltre disponibili turbo docce, che garantiscono effetti tonificanti e di miglioramento della circolazione, e distributori di fango per un’applicazione personale e una piscina di acqua dolce.
La posizione Geografica costituisce inoltre una base ideale per interessanti escurs
La costa su cui si affacciano le terme è la nota Riviera dei Cedri caratterizzata da vasti arenili che degradano dolcemente e conosciuta anche come Alto Tirreno calabrese.
A nord del complesso termale, troviamo le spiagge di:
A sud, si sviluppa la lunga spiaggia di Guardia Piemontese.
Le marine, dotate di passeggiate attrezzate, nel periodo estivo sono teatro di numerosi eventi folcloristici e mondani.
È possibile poi pernottare nel Grand Hotel delle TERME nella struttura centrale e fateci trattamento di mezza pensione nel ristorante della struttura dove ogni giorno vengono preparati piatti tipici calabresi.
Il lido Blu di Acquappesa
Come vi accennavo, le terme sono convenzionate con il Lido Blu di Acquappesa, sul Tirreno, distante solo 2 km e collegato con numerose bavette giornaliere in modo tale da combinare il soggiorno alle terme con quello al mare. Il mare non è controindicato per chi fa le cure termali.
Al contrario, sulla spiaggia i trattamenti termali possono essere integrati con una cura di riposo ed un bagno d’aria utilizzando i fattori del clima marino – luminosità, intensità ultravioletta, limpidezza dell’aria, ventosità, carica aerosolica – quali stimolanti dell’attività metabolica generale.
Anche l’elioterapia e i bagno in mare, con i loro noti e molteplici effetti salutari, non interferiscono sull’efficacia
Il lido presenta anche un buon ristorante di pesce fresco direttamente sulla spiaggia dove è possibile degustare le specialità locali ascoltando il rumore delle onde ed inalando il profumo di salsedine.
Lo scoglio della regina
Dopo un bel bagno a mare ed in pranzo luculliano al ristorante del lido, vi consiglio di allungarvi fino allo scoglio della Regina, un faraglione nel mare, al quale è legata una leggenda bellissima!
La leggenda vuole che lo scoglio sia dedicato ad una Regina che, di passaggio nelle acque limitrofe allo scoglio insieme al marito, decise di fermarsi in prossimità del costone, al fine di trovarvi un riparo dalla tempesta.
I due sposi, in viaggio per ricercare una cura contro la sterilità di cui la donna soffriva, trovarono rifugio all’interno dello scoglio.
Durante la sosta la Regina, esplorando le zone adiacenti, scoprí un piccolo fiume nelle vicinanze, le cui acque calde e pulite la indussero a fare un lungo bagno.
Date le proprietà rilassanti, questa pratica fu ripetuta per tutti i giorni successivi. Fu così che la Regina scoprì di essere incinta.
Stando alla leggenda i due sposi erano Isabella di Francia ed Edoardo d’Inghilterra, che ebbero negli anni successivi ben 4 figli.
Da questa e da altre leggende deriva la fama delle virtù delle acque del fiume Bagni, acque solfuree calde, sorgenti dalle sovrastanti colline rocciose delle Terme Luigiane.
Le escursioni:
Escursione a Guardia Piemontese
Se avete deciso di trascorrere un week end o una settimana di relax e cure termali in Calabria alle Terme Luigiane, non potete non andare a fare un’escursione al piccolo borgo ricco di storia di Guardia Piemontese, che ha origine nel XIII secolo con i primi sbarchi, nei porti di Paola e Cetraro, di profughi di religione valdese provenienti dalle valli del Piemonte. Costretti a fuggire dalle loro terre d’origine per l’intolleranza cattolica sempre più incalzante e violenta, i valdesi di lingua occitana giunsero in Calabria durante più flussi migratori. Parte di essi si stabilirono nel terre di Guardia, a circa 500 m d’altezza sul livello del mare, di proprietà del marchese Spinelli di Fuscaldo, perché le bonificassero e vi stabilissero le loro dimore, altri, spostandosi lungo i sentieri che dal mare portavano verso l’interno, si amalgamarono alle popolazioni locali di Montalto Uffugo, Vaccarizzo, San Vincenzo La Costa, San Sisto.
Favoriti dalla loro parlata occitana, che li isolava e proteggeva, gli ultramontani, provenienti cioè dal di là dei monti, continuarono a professare la loro fede valdese, ma con estrema prudenza per non provocare la reazione dei cattolici locali. Essi continuarono a tenere contatti con le loro valli d’origine tramite i “barba” (parola che significa “zio”, ancora oggi in uso presso la popolazione locale), predicatori itineranti che, spacciandosi per artigiani e mercanti, con la Bibbia nascosta sotto le vesti, continuavano a diffondere il loro credo religioso. L’intolleranza non si era, però sopita. Nonostante la discrezione e la prudenza di queste genti, dopo circa trecento anni di permanenza nelle terre di Calabria, nel giugno del 1561 si concluse la loro storia con un terribile massacro.
Quando si visita l’antico borgo si respirano ancora le atmosfere del tempo. Le viuzze strette e silenziose, le case, addossate le une alle altre, sembrano essere state costruite per proteggersi, per comunicare facilmente gli uni con gli altri, per far fronte comune contro qualsiasi pericolo esterno. La porta del sangue che ricorda l’antico eccidio, testimonia la barbarie e la vanificazione di quegli antichi esodi e il laborioso lavoro speso da quelle genti nelle terre di Calabria. I superstiti però non si son mai dispersi. La loro coesione di gruppo, l’orgoglio di appartenenza, l’abito antico e la parlata occitana, che hanno superato i secoli per giungere imperterriti fino ai nostri giorni, ne sono la prova più tangibile.
Cosa c’è da visitare? Il “Centro Culturale G.L. Pascale”, nello splendido palazzo posto all’ingresso del paese, ospita il museo di storia valdese e dell’antico abito guardiaolo, fiore all’occhiello nella importante produzione culturale guardiola, il laboratorio di tessitura e di cucito dell’ abito stesso, una foresteria; le viuzze articolate tra scalette e ballatoi, distinte dalla toponomastica in italiano edoccitano; i suggestivi affacci sul mare dove, dai suoi 515 metri d’altezza, si possono ammirare il groppo delle Eolie e Capo Palinuro e quello sulla stazione termale e sulle rigogliose montagne (riserva Biogenetica), che fanno da corollario.
Non perdetevi poi una visita alla confetteria di Claudia Stamile con il più vasto assortimento di confetti che abbia mai visto e numerosi prodotti tipici locali.
Escursione a Diamante
Se si è in cerca di divertimento e vita notturna e si ama la street art, non può mancare una visita anche a Diamante, distante solo 30 minuti di auto dalle terme.
Nelle immediate vicinanze meritano una visita anche:
Come arrivare alle terme
In macchina
Autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Da nord: uscita Tarsia Nord-Spezzano Terme e proseguimento per 42 km sulla superstrada delle Terme in direzione San Marco Argentano e Terme Luigiane.
Da sud: uscita Falerna e proseguimento per 58 km sulla S.S.Tirrenica in direzione Amantea, Paola, Terme Luigiane oppure uscita Cosenza Nord e proseguimento per 42 km sulla superstrada per Paola, Terme Luigiane.
In treno
Stazione FF.SS. di Paola sulla linea Napoli-Reggio Calabria e autoservizi in coincidenza con tutti i treni. Le Terme Luigiane distano 16 km da Paola.
Stazione FF.SS di Guardia Piemontese a 2 km di distanza.
In aereo
Aeroporto di S. Eufemia di Lamezia Terme a 74 km dalle Terme Luigiane.
Possibilità di transfer alle Terme su richiesta.
*Articolo scritto il collaborazione con le Terme Luigiane