Non ero mai stata prima nelle Marche e devo ammettere che mi sono piaciute davvero molto. Ho avuto l’opportunità di trascorrere 4 giorni, 100 ore nel Piceno con Picenum Tour ed altre 6 blogger provenienti da tutta Italia davvero meravigliose e scoprire le bellezze paesaggistiche e culturali di parte di questa regione.

Le Marche, come gran parte del versante Adriatico d’Italia, non sono molto ben collegate con il resto d’Italia, e da Milano ho impiegato quasi 5 ore di treno ed un cambio ad Ancona per raggiungerle.

Ma una volta arrivata lì, ne sono valse tutte!

Ascoli Piceno

Giorno 1: Ascoli Piceno

Mi sono venuti a prendere alla stazione di San Benedetto del Tronto e ci siamo diretti ad Ascoli Piceno, dove ho pernottato all’Hotel Di Sabatino Resort, un boutique hotel molto carino situato su una delle strade principali della città, a pochi passi da Piazza del Popolo, in mezzo a due negozi di lusso, con le camere curate in ogni dettaglio ed una terrazza panoramica sul campanile della chiesa principale. L’edificio storico, originariamente sede della “piccola casa” del Marcucci, è stato completamente ristrutturato e vanta 21 ampie Suite dotate delle più moderne tecnologie per il risparmio energetico.

Picenum Tour Picenum Tour

Il tempo di posare la valigia e poi pranzo veloce da Senduiccerì lì accanto, un locale Italian style, accogliente e dal design semplice, ma al contempo ricercato e ecosostenibile, dove ho mangiato un buonissimo panino con pistacchi prima di iniziare il tour alla scoperta della città di Ascoli.

Picenum Tour

La città di Ascoli è fisicamente una penisola perché è stretta tra due fiumi. È completamente circondata dall’acqua ma le sponde sono profonde oltre 30 metri e si entra attraversando due ponti.

3000 anni fa sono entrati i Piceni che fondarono prima la zona alta, l’Acropoli.  L’Appennino ha un nome bellissimo: Sibillini perché si pensava che ci abitasse la Sibilla.
Ascoli Piceno
Ascoli è l’unica città delle Marche ad essere tutta di travertino, perché lo portarono i romani. Altro regalo dei romani è il nome, che deriva da picus, il picchio che ha condotto i romani qui.
Il fatto che sia vero lo indica anche il simbolo delle regioni Marche nel quale c’è un picus.
Le strade di Ascoli sono tutte  perpendicolari: cardo e parallelo, proprio come quelle di Roma. E poi c’è la quintana, l’equivalente della fifth evenue che era la strada di allenamento dei guerrieri.
Per secoli la guerra non si faceva d’inverno ma si allenavano sulla quinta strada della città.
Insomma, una città davvero ricca di storia che mi ha entusiasmato tantissimo. basta passeggiare per le sue strade per ammirarne tutta la sua bellezza.
Ascoli Piceno
Siamo stati prima nella Piazza dove nel Medio Evo si teneva il mercato. Lì c’è la chiesa chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, che ha una facciata divisa in 64 riquadri che un tempo erano tutti affrescati con scene tratte dalla Bibbia. Riuscite ad immaginarvela??? Secondo me doveva essere stupenda! La chiesa fu edificata nel XI secolo su un tempio ipogeo ed anche se oggi non ci sono più gli affreschi, continua ad essere stupenda.
Ascoli Piceno Ascoli Piceno
Poi siamo stati nella bellissima Chiesa di Sant’Antonio da Padova, una chiesa romanica e gotica con l’abside verso est e quindi ha tante ore di luce. Cristo è luce e quindi una chiesa piena di luce è una chiesa piena di Cristo.
Ascoli Piceno
E per concludere Piazza del Potere dove si pensava ci fosse il foro romano. Sotto il comune, infatti,  sono stati trovati i resti di un grande tempio romano.
Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ascoli Piceno

La sera siamo stati a cena in uno dei locali più storici della città, Caffè Meletti che ad Ascoli Piceno è una vera e propria istituzione. Un salotto parigino del 1907, che per anni è stato salotto di idee e sede del “Senato”, dove è possibile trascorrere momenti piacevoli dalla colazione con vista su una delle piazze più belle della Città fino alla cena, nel ristorante gourmet al primo piano dove al calar del sole è possibile rilassarsi sorseggiando del buon Passerina ed il tipico liquore Anisetta Meletti, tra le luci soffuse di Ascoli che continua a vivere fino a tarda notte. Re Vittorio Emanuele fece visita nel 1908 e 1910 per acquistare l’Anisetta Meletti e lo decretò “Fornitore della Real Casa”. Mascagni avrebbe iniziato qui a scrivere l’opera “Lodoletta”. Guttuso, alla fine della Seconda Guerra, vi progettò la rivista “L’Orsa Maggiore”. Sono passati Stuparich, Zandonai, Badoglio, Sartre, Hemingway e Trilussa che, goloso dell’Anisetta Meletti, scrisse “Quante favole e sonetti m’ha ispirato la Meletti”.

Un’esperienza che vi consiglio assolutamente di non perdere!

Caffè Meletti Caffè Meletti Caffè Meletti Caffè Meletti Caffè Meletti Caffè Meletti Caffè Meletti

Giorno 2: Roccafluvione e Ascoli Piceno

Il Piceno è passare da cittadine storiche come Ascoli Piceno a distese di verde sugli Appennini alla ricerca dell’oro nero: il tartufo! E così il secondo giorno ci siamo diretti a Roccafluvione, nella frazione di Marsia della Comunità montana del Tronto, il cui nome deriva dai castelli sparsi nella zona e dal fiume Fluvione che lo attraversa. Una giornatain pieno contatto con la natura dove abbiamo fatto una bellissima passeggiata naturalistica con ricerca di tartufo dei Monti Sibillini in collaborazione con l’Azienda Trivelli Tartufi e la bravissima cagnolona Zara.

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Ovviamente, dopo aver cercato i tartufi, abbiamo assistito al processo di pulitura e li abbiamo anche mangiati in piatti buonissimi preparati dallo CHEF ANDREA MOSCA nella terrazza dell’azienda Trivelli Tartufi, che svolge questo lavoro da generazione in generazione con grande passione.

Picenum Tour

Siamo poi ritornati ad Ascoli Piceno, dove la sera ci ha atteso una buonissima cena  presso il Ristorante LE SCUDERIE, situato all’interno del Palazzo Malaspina, nella parte del centro storico di Ascoli Piceno, dove sono stati eretti i palazzi rinascimentali più importanti della “città del travertino”. Situato nella parte meridionale del corso Mazzini che ricalca l’antico percorso del decumano romano, recentemente riportato alla luce in diversi punti. Il ristorante occupa i locali delle ex scuderie equestri, di cui conserva molte testimonianze originali  con tre sale, ognuna con una propria personalità: i soffitti a botte, le decorazioni, i pavimenti in cotto e in legno che rendono l’ambiente particolarmente accogliente e suggestivo. Non solo l’ambiente molto bello e suggestivo, ma anche i piatti preparati, davvero gustosi.

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Giorno 3: San Benedetto del Tronto e Grottammare

Il terzo giorno abbiamo lasciato Ascoli Piceno, non dopo esserci concesse una gustosa colazione da caffè Meletti con vista su Piazza del Popolo e siamo partire verso San Benedetto del Tronto, dove abbiamo fatto una bellissima passeggiata in bicicletta su tutto il lungomare con le bici IVEL con con passaggio sul corso principale, visita presso SORBETTERIA CREME GLACEE, fino d arrivare al Molo Sud dove c’è la statua del famoso gabbiano Jonathan Livingston (perchè si suppone che si sia suicidato qui)  e visita al caratteristico mercato del pesce.

San Benedetto del Tronto San Benedetto del Tronto San Benedetto del Tronto San Benedetto del Tronto San Benedetto del Tronto San Benedetto del Tronto San Benedetto del Tronto

Abbiamo poi posato le biciclette e ci siamo diretti a Grottammare dove abbiamo pranzato un buonissimo pranzo a base di pesce fresco nel bellissimo ristorante con terrazza panoramica ATTICO SUL MARE. Il ristorante Attico sul mare, con il suo menu alla carta a base di PESCE & SUSHI, è aperto tutto l’anno con prodotti a km 0.

Grottammare

Dopo pranzo il tempo non è stato dei migliori e ci siamo spostati a Monteprandone, in collina, dove abbiamo pernottato nel bellissimo agriturismo IL SAPORE DELLA LUNA, che mi ha lasciata davvero estasiata. Nato dalla ristrutturazione di un antico casale del ‘600 nel bel mezzo delle colline marchigiane, il Sapore della Luna dista solo 10 minuti dalle spiagge di San Benedetto del Tronto ed è facilmente raggiungibile dalla vicina autostrada A14. Ha però una bellissima vista panoramica sul mare Adriatico ed è circondato da un bellissimo vigneto di proprietà, a coltivazione rigorosamente biologica, vocato alla produzione di vini importanti quali il Pecorino DOCG e OFFIDA ROSSO DOCG. Le camere, tutte diverse tra loro, offrono un’atmosfera calda ed accogliente. Ha poi una splendida piscina a forma di bottiglia dalla quale si gode di un panorama indimenticabile sulle “morbide” colline circostanti che partendo dallo skyline dell’antico borgo di Monteprandone, discende verso i vigneti fino all’incontro tra l’azzurro del cielo e il blu profondo del mare, dove ci siamo rilassate la mattina successiva.

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Nel pomeriggio, quando finalmente ha smesso di piovere, abbiamo visitato il Paese Alto di San Benedetto del Tronto con la salita presso il Torrione, dal quale si vede un tramonto mozzafiato su tutta la città e che presenta un antico orologio inserito nel 1700 che funziona con pesi e misure e scandisce i quarti d’ora. Lì ci avevano organizzato un bellissimo aperitivo sulla torre dell’orologio a base di chichì ripieno, olive ascolane e cremini a cura degli chef Sabrina Tuzi e Luca Bevere.

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Abbiamo poi cenato proprio lì di fronte alla DEGUSTERIA DEL GIGANTE, un locale suggestivo ai soffitti a volta dove è possibile degustare i sapori autentici del territorio.

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Giorno 4: Offida

Le 100 ore nel Piceno sono quasi giunte al termine con un velo di tristezza e malinconia ma con tante nuove emozioni nel cuore. La quarta mattina, prima di iniziare un bellissimo tour di Digital detox e tanto cibo a Offida, ci siamo rilassati nella bellissima piscina a forma di bottiglia dell’Agriturismo Il Sapore della Luna per poi partire alla scoperta della città dei merletti.

Eh si, perchè Offida è la città dei merletti ed ancora oggi è possibile trovare delle ricamatrici per strada. A loro è persino dedicata una piazza. Ho provato a farne uno anche io, ma il risultato non è stato dei migliori.

Offida è un borgo davvero meraviglioso, dove un tempo gli ascolani si rifugiano per paura dei barbari, racchiuso dalle mure castellane del XV sec, ed inserito tra I borghi più belli d’Italia. Posto su uno sperone roccioso, tra le valli del Tesino e del Tronto, è noto per la laboriosa e paziente arte del delicato merletto al tombolo, tradizione antica, a cui è dedicato un museo, oltre ad una piazza.

Qui abbiamo visitato il teatro comunale ed una delle chiese più belle de Piceno.

Offida Offida Offida Offida Offida Offida Offida Offida Offida Offida Offida

Abbiamo fatto un pranzo frugale da VI’STRO’, che propone un menù legato al territorio con varianti giornaliere e piatti freschi in cui non mancano chichì ripieno, fritto ascolano, zuppe, panini ripieni di polpette, salumi e formaggi del territorio. Da non perdere gli hamburger gourmet creati dallo Chef patron Daniele Citeroni Maurizi dell’Osteria Ophis. Abbiamo pranzato all’aperto, sotto i portici del paese e ricevuto una nostra caricatura realizzata dal bravissimo Ivan Pignataro in arte PIV.
Abbiamo poi visitato l’azienda FIOR DI FARINA dove è possibile trovare anche chicche del territorio piceno, come i vini originari di Offida (Pecorino e Passerina) e non, cercando di abbracciare l’ampia scelta gastronomica che un territorio come le Marche può offrire, e fatto una degustazione di vini presso l’Azienda Agribiologica San Giovanni.

Offida

Ed abbiamo concluso il tour con una cena presso l’OSTERIA OPHIS dello Chef DANIELE CITERONI MAURIZI, ricavato all’interno delle ex stalle di Palazzo Alessandrini, con volte a botte e grotte che testimoniano quattro secoli di storia.
La cucina è saldamente ancora alla tradizione locale e si basa su materie prima di grande qualità.

Insomma, quattro giorni, 100 ore ricche ed intense che sono durate anche troppo poco per scoprire un territorio così ricco di storia e cultura.

Per visitare il Piceno consiglio l’auto ma, se non l’avete o preferite raggiungere il Piceno con altri mezzi (peer comodità), potete noleggiarne una o un furgoncino come abbiamo fatto noi da Cascioli Rent.

Ringrazio Picenum Tour per l’invito e spero di ritornare presto per scoprire altri meravigliosi borghi della zona.

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*Articolo scritto in collaborazione con Picenum Tour

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