A volte la realtà supera l’immaginazione e riesce a regalarti delle emozioni inaspettate che mai e poi mai avresti pensato di provare.
È successo con il mio recente viaggio in Cappadocia, un luogo che desideravo vedere da tempo, da quando 6 anni fa mi sono innamorata di Istanbul, di Pamukkale e della Turchia tutta.
Un luogo che, purtroppo, non ero riuscita a vedere a causa dei pochi giorni di ferie (all’epoca lavoravo in azienda).
Però a volte non bisogna smettere di credere nei sogni e nelle speranze, perché prima o poi si avverano.
Come arrivarci
Ci sono arrivata con volo diretto da Milano Malpensa per Istanbul con la Turkish Airlines e poi da lì volo interno per Nevsehir, direttamente in Cappadocia.
Il volo Milano-Istanbul dura 2 ore e mezzo mentre il volo interno un’oretta.
La Turkish Airlines ha un ottimo servizio di bordo con poltrone comode e più larghe del normale e ti permette anche, preventivamente in fase di prenotazione, di selezionare il tipo di pasto a bordo in caso di allergie o intolleranze.
L’arrivo in Cappadocia, le mongolfiere e la Dream Valley
Arrivati in Cappadocia c’era lì ad attenderci la nostra guida, Bulent, che ci ha subito condotti in albergo, il Lale Saray.
Un albergo semplice scavato nella roccia in perfetto stile della Cappadocia, ma posizionato a Uchisar, direttamente nella Dream Valley.
Il perché si chiamasse così l’ho scoperto quasi subito.
La mattina dopo, ho aperto gli occhi alle 5:45 con le prime luci dell’alba e lo spettacolo dalla mia finestra è stato indescrivibile: decine e decine di mongolfiere sospese nell’aria illuminate dalla luce calda e rossastra dell’alba. Un sogno ad occhi aperti! Ho pensato che stessi ancora dormendo e sognando.
Ho stropicciato più volte i miei occhi, ma era tutto vero!
Ero in un sogno, ero in un quadro, ero in un qualcosa di indescrivibile che ho provato a immortalare con la mia macchina fotografica, ma che ovviamente vivere è tutta un’altra cosa!
Sono impazzita. Mi sono vestita velocemente e sono corsa in terrazza per ammirare meglio questo spettacolo formidabile.
Le mongolfiere si muovono lentamente, quindi, se si resta lì fermi a fissarle, sembrano quasi immobili, come se fossero finte.
Ed invece erano vere, verissime, e la mattina successiva ero sopra una di esse per vivere la magia della Cappadocia dall’alto.
Il mio primo volo in mongolfiera è stato esattamente nel luogo dove desideravo farlo!
Credo che la Cappadocia e le mongolfiere siano un connubio imprescindibile ma, diversamente da ciò che si possa pensare, non sono lì tutto il giorno.
È possibile vederle volteggiare in cielo con la loro grazia e bellezza soltanto in un piccolissimo momento della giornata che corrisponde all’alba: dalle 5:00 alle 6:30 del mattino. Poi puff, come per la carrozza di Cenerentola che dopo la mezzanotte si ritrasforma in zucca, atterrano e chi si sveglia dopo le 7:00 nemmeno immagina la magia del cielo dorato dell’alba impreziosito dalle tante piccole mongolfiere colorate che volteggiano rendendolo magico.
Le mongolfiere volano tutte le mattine e tutto l’anno, probabilmente solo a quest’ora per approfittare della spinta dei gas terrestri, per godere meglio i colori dell’alba e perché, diciamocelo, dopo le 7:00 inizia a fare anche piuttosto caldo e non sarebbe una passeggiata troppo piacevole.
Io sono dell’idea che, se si decide di fare un viaggio in Cappadocia, bisogna viverlo come se ci fosse un fuso orario molto più alto (e non solo di 1 ora dall’Italia come effettivamente è).
Non svegliarsi all’alba vorrebbe dire perdersi quasi tutta la magia del posto.
Io mi sono messa la sveglia alle 4:00 tutte le mattine, per essere pronta già dalle 4:30 ad ammirare le prime luci dell’alba che timidamente cerca di farsi spazio nella notte, dove in un cielo ancora buio, iniziano a vedersi i primi bagliori di luce dei gas che gonfiano le mongolfiere ed i primi palloni colorati che man mano prendono forma.
Appena la luce si schiarisce, iniziano a volare le prime mongolfiere, poi le seconde, poi le terze, fino a quando il cielo non diventa una bellissima tela dipinta da chissà quale pittore immaginario ed i sogni man mano iniziano a prendere forma lasciando spazio alla realtà, una realtà che è ancora più bella dell’immaginazione.
Dove guardare, fotografare e instagrammare le mongolfiere
Sono vari i posti in cui poter ammirare il meraviglioso spettacolo delle mongolfiere in volo, immortalarle nella propria macchina fotografica o smartphone e condividerle su Instagram.
Dall’alto del castello di Uchisar, per avere una panoramica completa di tutta la Dream Valley (noi non ci siamo stati ma il nostro hotel era proprio sotto il castello); da Goreme, dove le mongolfiere iniziano il loro volo, magari comodamente seduti a fare una delle ricche colazioni turche in uno dei posti più instagrammati della Cappadocia, il Sultan Cave Suite Hotel, con i suoi bellissimi tappeti turchi ed il paesaggio lunare proprio di fronte; oppure dalla Love Valley, dove siamo stati l’ultima mattina rischiando di perdere il volo, per vedere le mongolfiere partire e atterrare da sopra la nostra testa, in mezzo a noi e ritrovarsi, come per magia, in mezzo ad un bellissimo sogno ad occhi aperti!
Il volo in mongolfiera
Se siete giunti fino in Cappadocia, non potete assolutamente perdetevi la magia del volo in mongolfiera.
Noi abbiamo volato con Royal Ballon, ma ci sono tante altre agenzie che offrono lo stesso servizio, come ad esempio questo offerto da GetYourGuide che potete prenotare online dall’Italia con possibilità di cancellazione gratuita fino a 24 ore prima.
Il volo in mongolfiera costa circa € 150,00 a persona e dura un’oretta, ma vi consiglio assolutamente di farlo perché altrimenti rischiate di perdervi tutto il bello della Cappadocia.
La mattina in cui abbiamo volato in mongolfiera, c’è venuto a prendere il pulmino dell’agenzia alle 4:20 in albergo e ci ha portato nel punto di ritrovo delle mongolfiere, nella Valle di Goreme.
Lì una grande lavagna luminosa segnava i nomi di tutti gli iscritti ed in che modo erano divisi nelle singole mongolfiere (che ne sono davvero tantissime). Nell’attesa ci hanno offerto una ricca colazione a buffet e poi via, pronti a decollare.
Si sale su un cestino di vimini e man mano si vede il pallone prendere forma fino a quando non si alza da terra ed inizia a librare alto in cielo come una libellula.
Ho avuto paura? No, per niente! Ma sapete che sono una spericolata! Non vi nego, però, che l’eccitazione era così tanta che non ho proprio pensato alla paura ed al fatto che stessi volando in un cesto di paglia trainato da un pallone d’aria! Man mano che ci alzavamo in cielo, si alzavano con noi decine e decine di altre mongolfiere ed era tutto così meraviglioso e magico, un sogno ad occhi aperti!
Abbiamo iniziato a sorvolare i camini delle fate e man mano salivamo sempre più in alto, fino a quando non ci siamo trovati in un punto in cui tutta la Cappadocia, in tutta la sua bellezza, era sotto di noi.
Lo spettacolo è stato meraviglioso. Vedere la Cappadocia dall’alto, su una mongolfiera, circondati da decine e decine di altre mongolfiere è stata un’emozione indescrivibile. Credo che il mio cuore abbia iniziato a battere all’impazzata, così forte che quasi temevo uscisse fuori dal petto.
L’ora in mongolfiera è volata troppo velocemente, ma certe emozioni non si dimenticano.
L’atterraggio è stato molto simpatico. Ci aspettavamo un gran tonfo ed invece è stato bello soft e… direttamente sul carrello traino del camioncino che poi avrebbe riportato la mongolfiera impacchettata in deposito.
Dopo il volo abbiamo brindato con fragole e champagne e ci hanno anche regalato una medaglia ricordo per il coraggio!
Cosa vedere in Cappadocia
Ma la Cappadocia non è solo le mongolfiere (anche se ne sono l’attrattiva principale). È una grande vallata di origine vulcanica nell’Anatolia Centrale dai paesaggi brulli davvero sorprendenti e meravigliosi a tratti simili al Grand Canyon e all’Arizona, a tratti simile a Matera, ma che in realtà è davvero unica, iscritta nella lista del Patrimonio Culturale Mondiale.
Le cose da vedere in Cappaddacia sono davvero tante e vi consiglio di non fermarvi meno di 3 giorni.
Trovate qui il mio “Itinerario di 3 giorni in Cappadocia“.
Innanzitutto non potete perdetevi il Museo di Goreme, un museo a cielo aperto dove si trovano oltre 500 chiese di origine preistorica, scavate nella roccia con dipinti meravigliosi. Si suppone sia stato uno dei primi santuari per i Cristiani.
Immancabile, poi, una visita alla Città sotterranea di Kaymakli con case semi troglodite, molto simili a quelle visitate nel sud della Tunisia.
Possiamo visitare fino al 5° livello sotto terra a 24/25 metri di profondità scendendo lungo dei cunicoli stretti e tortuosi, rimanendo davvero sorpresi di come siano riusciti a creare delle costruzioni stratificate ed a viverci senza la luce del sole.
La Valle di Soganli, dove è possibile vedere altre chiese scavare nella roccia, passando per il paesino di Mustafa Pasa e il monastero di Keslik.
La cerimonia dei Dervishi Rotanti nello storico Caravanserraglio di Saruhan, risalente al 1249. Si tratta di un’antica cerimonia musulmana durante la quale alcuni uomini, in uno stato quasi di ipnosi, cominciano a roteare le loro gonne senza mai perdere l’equilibrio. Il pensiero che si cela dietro questa danza rituale è che la condizione essenziale dell’esistenza umana è girare. I caravanserragli, invece, erano dei luoghi di sosta per le carovane che facevano il viaggio sulla via della seta.
Immancabile poi una giornata di trekking nella valle rossa fino ad arrivare alla valle delle rose, dove ho avuto la sensazione quasi di essere in Arizona tra rocce di colori diversi: Rosso per l’ossido di ferro, Verde per il rame, Giallo per lo zolfo e Bianco per il calcare. Un salire e scendere tra burroni, crateri, sentieri tortuosi, tra continui wow, uno dopo l’altro.
Last but not least i camini delle fate o piramidi di terra, una delle creazioni più incredibili che Madre Natura potesse creare, con quel tocco di magia che le rende davvero uniche. Si tratta di rocce monolitiche con morfologia tipicamente formata da un prisma rastremato verso l’alto di tufo (oppure limo o roccia vulcanica) ed estremamente friabile sormontato da un cono dello stesso materiale, ma più compatto che protegge la roccia sottostante. Queste formazioni rocciose vengono denominate fatate in quanto secondo la leggenda i massi sulla sommità furono posati da divinità celesti.
In molte zone della Cappadocia, come nella Valle di Goreme e nella Valle di Uchisar, è possibile vedere come i camini delle fate siano stati abitati da popolazioni eremite. I fori che si vedono nelle rocce non sono altro che dimore troglodite, davvero incredibili!
Noi ne abbiamo visitata una, ma pensare che ci sono interi villaggi così, in alcuni dei quali alcune popolazioni ci abitano ancora, ha davvero dell’incredibile.
Ma di tutto ciò vi parlerò in modo più approfondito in un nuovo post.
Prima di salutarvi, volevo ricordarvi di non dimenticare mai di stipulare un’assicurazione viaggio prima di ogni partenza. Io ho l’assicurazione con Heymondo con copertura mondo.
Stay tuned!
Qui il mio video:
*Digital Imaging Partner Canon Italia
** Grazie per le foto in cui ci sono io a Emanuele di Coast to Costans ma soprattutto grazie all’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia (www.turchia.it) per avermi fatto vivere questo sogno ad occhi aperti!