Mancavo dalla Turchia da quando 6 anni fa mi sono innamorata di Istanbul, Pamukkale e Bodrum. Mi ero promessa più e più volte di ritornarci, ma i vari eventi mi hanno portato altrove.
Poi, un invito inaspettato ed improvviso e via, ho preso in meno di una settimana un volo per Antalya con scalo a Istanbul in occasione della prima edizione del Gastro Alaturka, il festival della gastronomia turca, nato per celebrare le eccellenze enogastronomiche di questo Paese che in fatto di cibo e buon vino, ne sa davvero tanto.
Un tre giorni di pranzi, cene, degustazioni e visite della città, che mi hanno fatto riapprezzare l’ospitalità turca e tutta la sua bellezza.
Antalya è nota come “Paradiso Terrestre”, “Perla del Mediterraneo” e “Riviera Turca”. La Costa Turchese di Antalya, che riunisce le antiche città che sussurrano storia mito e leggenda, i boschi di un verde lussureggiante che danno pace e le acque scintillanti del Mediterraneo, possono rappresentare la scelta migliore per una vacanza di mare, sabbia e sole, in alternativa all’inflazionata Bodrum.
La città è molto moderna con uno skyline di grattacieli e palazzoni anni ’80 dove non è raro trovare i boccioni di acqua sui tetti, la costa frastagliata dal mare blu del mediterraneo presenta rocce a strapiombo sul mare, ma basta addentrarsi nel centro storico e nella sua medina per vivere tutta la magia del Medio Oriente.
Ho pernottato all’Akra Hotels, una catena di Hotel 5 stelle lusso diffuse in tutta la Turchia, direttamente sul mare con una vista panoramica pazzesca su tutta la città di Antalya, dove mi hanno davvero coccolata a più non posso.
A causa delle numerose ore di scalo a Istanbul, nonostante fossi partita di buon’ora dall’aeroporto Orio al Serio, sono arrivata ad Antalya piuttosto tardi, ma ci hanno fatto trovare in camera una lunch box ed un cesto di frutta, mentre nei giorni successivi ho ricevuto in camera diversi cadeaux, tra cui anche una cornice con all’interno una mia foto con il mio libro ed un bigliettino in cui mi si chiedeva che avrebbero voluto tanto leggerlo tradotto in turco!
Non a caso, Antalya nel settore alberghiero è considerata la migliore del mondo. Secondo una statistica realizzata tra 35 milioni di persone nel mondo, per valutare la soddisfazione del cliente a livello internazionale, è emerso che 15 tra i 100 migliori alberghi al mondo si trovano ad Antalya.
Il giorno dopo è iniziato il tour della città e delle sue eccellenze enogastronomiche.
Giorno 1:
El Mali e i Monti Tauri
Dopo una lauta colazione, ci siamo diretti verso l’interno, direzione Elmali, dove si trova l’unico grande produttore di vino della regione, Likya Wine.
Elmalı è un piccolo altopiano nella catena montuosa Beydağları dei monti Tauri occidentali, circondato da alte vette tra cui il Monte Elmalı di 2500 metri. Oltre alla città di Elmalı, il distretto comprende altre due piccole città (Akçay e Yuva) e villaggi. L’area è irrigata da corsi d’acqua che scendono dalle montagne. Sebbene vicino al Mediterraneo, Elmalı essendo in altezza, ha un clima interno di inverni freddi ed estati calde (sebbene sia ancora molto più fresco della costa). Vicino al lago Avlan c’è un’area di foresta di cedri, rara in Turchia.
Ed è proprio in questo piccolo paradiso, distante oltre 2 ore e mezza di autobus da Antalya che c’è Likya Wine, un grande produttore di vino che coltiva uve francesi e uve turche, che ha vinto numerosi premi e che esporta in tutta la Turchia.
Qui abbiamo fatto una ricca degustazione, provando alcune delle loro eccellenze: Sauvignon bianco, Narince bianco, Kaleclk Karasi (rosato), Merzifon Karasi (rosso) e Podalia (rosso).
Dopo la degustazione, ci siamo diretti nel piccolo villaggio di El Mali, dove sono presenti ancora le case di legno coloniali e dove erano già in corso i preparativi per il Ramadan, che sarebbe iniziato dopo qualche giorno.
Lì ci siamo fermati a mangiare all’Haci Omer Restaurant, una tipica “trattoria” locale, la cui specialità sono il Piyaz (una zuppa di fagioli, cipolle, pomodori e uova sode) accompagnata con il Kebap (inteso come metodo di cottura della carne) e il Pide (il loro pane pizza, fatto al momento nel forno a legna, proprio come le nostre pizze napoletane).
Gastro Alaturka
Dopo mangiato abbiamo fatto un breve giro per il paesino per poi ritornare ad Antalya per la cerimonia di apertura del Gastro Alaturka, la manifestazione nata per creare consapevolezza sulla cucina turca e sulla cultura turca del cibo nel paese ma anche all’estero, per introdurre la gastronomia turca. All’evento erano presenti 27 espositori e 29 relatori nei 3 giorni 11-13 maggio e si sta già pianificando il prossimo evento a Istanbul alla fine di settembre.
In Turchia la gastronomia è infatti molto importante, trae origine dalla cucina ottomana, che può essere descritta come la fusione e il raffinamento delle cucine dell’Asia Centrale, del Medio Oriente, del Mediterraneo, del Caucaso e dei Balcani.
Antalya, in particolar modo, è molto ricca per quanto riguarda la cultura culinaria grazie al fatto che nella fascia costiera si coltivano in prevalenza le verdure, mentre all’interno i cereali, arricchendola con gusti diversi. Con questa caratteristica, i sapori regionali di Antalya hanno un posto importante nell’ambito della cucina turca, che è una delle tre cucine più importanti del mondo. Minestre una più gustosa dell’altra, il pesce e i vari tipi di kebab cucinati in vari modi, le ricche pietanze di verdure, le insalate e gli squisiti dolci senza dimenticare il the ed il caffè turco.
Ovviamente ad Antalya è anche possibile trovare tante pietanze della cucina internazionale nei suoi alberghi, conosciuti a livello mondiale.
Al tramonto, jazz festival nel giardino dell’Akra Hotel con alcuni degli artisti jazz più noti del panorama mondiale. Una manifestazione della durata di una settimana che ha attirato turisti da tutti i dintorni. Una serata piacevole all’aria aperta sorseggiando un buon cocktail o calice di vino, un pò come le serate al Nabilah che mi piacciono tanto.
La sera abbiamo cenato al “7 Mehmet from 1937″, il miglior ristorante di Antalya non in hotel con una bellissima terrazza panoramica.
Qui ho provato il lagos, che è un pesce tipico che si trova solo nella costa di Antalya, preparato alla griglia con olio e aglio e poi un loro dolce tipico molto particolare fatto con la zucca arrostita resa caramellata ed addolcita con gelato.
Giorno 2:
Tour di Antalya
Il secondo giorno siamo andati alla scoperta di Antalya.
Abbiamo iniziato con il breakfast al Nar Beach and bistrot, secondo le usanze locali, direttamente sul mare con la salsedine tra i capelli e la brezza marina ammirando il riflesso del sole sul mare. Un’esperienza davvero unica! Ad Antalya, infatti, nel week end è usanza fare colazione fuori casa con amici e parenti, un momento di convivialità in cui si abbina la buona tavola con momenti di convivialità.
Il breakfast del sabato costa solo 7 euro a persona e prevede oltre ad un ampio buffet dolce e salato, serviti al tavolo: Menemen (una sorta di uovo strapazzato con peperoni), Sucuj turkish (dei salamini locali), Yaprak sarma, oltre all’uovo ad occhio di bue, il the turco e l’immancabile caffè turco che, prima di essere bevuto, va fatto riposare per un minuto in modo tale che tutta la polvere possa depositarsi sul fondo.
Museo di Antalya
Dopo la lauta colazione, ci siamo diretti al Museo di Antalya, che con le sue collezioni è considerato uno fra i musei più importanti del mondo, ed espone importanti opere che fanno luce sulla storia di tutta la regione. Le sale espositive del museo che nel 1988 hanno ricevuto il Premio Speciale del Consiglio d’Europa, sono organizzate per argomenti e in ordine cronologico, cercando di offrire ai visitatori tutti i dettagli del passato culturale della regione. Tra le opere ci sono molti capolavori che mi hanno davvero affascinata.
Nel museo vengono esposte le opere in sale a loro riservate: reperti appartenenti al periodo preistorico, statue di imperatori, mosaici e icone, busti di marmo, sarcofagi, ceramiche, monete e inoltre svariate opere etnografiche dei periodi selgiuchide e ottomano.
Nella sala di Storia Naturale e Preistoria vi sono reperti rinvenuti dagli scavi realizzati nei siti archeologici di Karain, Hacilar, Bademağaci, Karataş-Semayük con fossili di esseri viventi che hanno vissuto in epoche geologiche fino all’Era del Bronzo.
Nella stessa sala, catturerà sicuramente la vostra attenzione una tomba a forma di cubo, esposta insieme ai doni per il defunto. Questa tomba, dove si possono osservare i doni che si offrono ai defunti, è il frutto consapevole del credo del periodo, per cui la posizione (hoker) dell’essere nel ventre materno è simile anche all’interno del cubo.
Nella Sala degli Imperatori sono esposte le statue di Traiano, Adriano e Settimio Severo, imperatori romani del II e III secolo, che sono state ritrovate negli scavi di Perge e si pensa che queste importanti statue siano state scolpite nei laboratori locali.
Nel museo vi sono anche delle riproduzioni di statue realizzate nel periodo romano. Nel museo vi sono anche monete, opere ritrovate sott’acqua, icone, tesori e monili appartenenti ad un vasto arco di tempo, dal periodo arcaico al periodo ottomano. Inoltre destano grande interesse i resti ossei, che si presuppone appartengano a San Nicola.
Insomma, un ottimo modo per capire gran parte della storia della Turchia.
Noi abbiamo trascorso nel museo circa due ore, e sono state molto interessanti.
Kaleiçi
L’antico porto di Kaleiçi è oggi un moderno porto per imbarcazioni. Quando si osservano insieme il vecchio porto e l’antica città si ha una visione stupenda che nel tempo ha ispirato molti pittori, poeti e scrittori.
e divertirsi, è considerata il centro della città. Potete visitare a piedi gli edifici storici, senza dimenticarvi dei negozi, dove acquistare interessanti oggetti da regalo e i prodotti tradizionali da portare agli amici.
Porta di Adriano
La Porta di Adriano fiancheggiata dalle sue torri, con la città moderna da una parte e dietro la vecchia Antalya, sembra essere una finestra che si apre al passato della città. Potreste fermarvi davanti alla porta, che rappresenta la fusione armoniosa delle vestigia appartenenti a civiltà che vi hanno vissuto susseguendosi nell’arco del tempo, osservare i dintorni e fare un piacevole viaggio nel tempo.
Chef Table al Gastro Alaturca:
- Piyaz con Chardonnay
- Icli kofte
- Borek
- Sarimsakli yogurt
- Turkish salad
- Piatto tipico turco per i matrimoni: Keskek (purea di orzo con rotolo di agnello con erbe e funghi)
- Mantarli kuzu dolmasi (rotolo di agnello con erbe e funghi)
- Kabak tatlisi (torta alla zucca).
Dopo il Gastro Alaturca, nuova serata di concerto jazz, questa volt di Dany Brillant, che ho scoperto essere famoso in Turchia.
Nuova cena in un ristorante che però non mi ha entusiasmato e poi il giorno dopo ritorno in Italia.
Ora non vedo l’ora che arrivi settembre per la prossima edizione del Gastro Alaturca a Istanbul!