Colgo l’occasione della festa della donna per raccontarvi una storia. La storia che sta dietro ad uno dei più rinomati ristoranti di pesce fresco a Napoli. La storia di Assunta Pacifico, ‘a figlia d’o Marinaro, una donna straordinaria che ieri si è seduta a tavola con noi e non ha avuto paura di aprirci le porte del suo ristorante e del suo passato, tra sorrisi e lacrime.
Eh già, perchè oggi otto marzo, ricordiamo le operaie dell’industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise da un incendio nel 1908, ma anche le lotte che negli anni sono state portate avanti dalle donne e alle loro conquiste sul piano dei diritti, dell’economia e della politica contro le discriminazioni e le violenze di cui, ancora oggi, sono vittime in molte parti del mondo.
Ma ci sono alcune donne comuni che hanno una forza ed un coraggio incredibile, un passato burrascoso, ricco di aneddoti da raccontare, ma tanta tanta grinta e coraggio da vendere.
Una di queste è la Signora Assunta, ‘a Figlia d’ò Marenaro, titolare dell’omonimo ristorante in Via Foria 180 a Napoli, che non ha paura nel raccontare il suo passato fatto di rinunce e duro lavoro, dei problemi familiari e di quelli burocratici, ma che anzi, ha approfittato proprio della festa della donna per organizzare un pranzo tutto al femminile con giornaliste e blogger per raccontare la sua storia e la sua attività, che ormai va avanti a gonfie vele dal 1991.
Ed è così che ieri, con un giorno di anticipo, abbiamo celebrato una giornata al femminile per ricordare quanto noi donne possiamo essere forti e straordinarie, anche con i nostri piccoli difetti ed imperfezioni.
In un’epoca in cui i tempi di conciliazione tra lavoro e famiglia sono sempre più difficili, dove le riflessioni sulla posizione delle donne nel mondo del lavoro tendono sempre a scoraggiare, Assunta ha fortemente voluto questo incontro per dare un messaggio alla vigilia della festa della donna: “Siate caparbie nel lavoro, non abbandonate, non disperate. Abbiate la forza di seguire la vostra strada e le vostre scelte”.
A soli 7 anni lavorava già nel Ristorante di famiglia pulendo cozze su una cassetta di birra Peroni, desiderava una bambola che però è riuscita ad avere solo all’età di 14 anni e sognava di poter fare un bagno a mare, in quello stesso mare di cui conosceva ogni cetaceo ma nel quale non aveva mai avuto il piacere di immergersi, eppure oggi, nonostante l’infanzia non proprio felice, dirige in prima fila un’attività conosciuta in tutto il mondo.
Una famiglia unita con tre figli, sessanta dipendenti, ricerca costante dell’eccellenza con la capacità di cerare un dialogo professionale con altre realtà e con le nuove generazioni, una ristrutturazione che ha richiamato l’attenzione della stampa e degli addetti ai lavori, Assunta Pacifico non è solo il capitano di una nave che ha sempre più il vento in poppa, ma l’esempio della tenacia e della forza delle donne che l’hanno resa leader in un ambiente professionale tipicamente maschile.
Un pranzo speciale quello del 7 Marzo per raccontare e testimoniare questa forza e per spingere le altre a non mollare, attraverso una comunicazione sempre a passo con i tempi, coinvolgendo blogger e social e tutto il pubblico che segue su questi canali a Figlia d’ò Marenaro.
Durante il pranzo, rigorosamente a base di pesce fresco, e durante il quale per la prima volta Assunta si è seduta a tavola con per raccontare e raccontarsi, sono state fatte diverse dirette sui social per testimoniare proprio il potere delle donne (potere che poi continuerò a raccontarvi oggi pomeriggio all’Archivio della Fondazione Banco di Napoli per l’evento NAStartup).
“L’idea è anche quella di rendere partecipe virtualmente le migliaia di donne che ci seguono – spiega Valentina Castellano, la responsabile comunicazione del Ristorante – con un appello in diretta che spinga loro a raccontare e testimoniare le proprie storie, la propria forza e la propria esperienza. Metterci insieme, condividere questo momento, è questa la nostra più grande forza”.
La tavola e il cibo sono da sempre dei volani per coinvolgere e condividere, e tra i tavoli de A figlia d’ò Marinaro spesso succedono dei veri e propri miracoli napoletani. Stavolta tutto al femminile.
Tra una chiacchiera e l’altra, abbiamo degustato un buonissimo polpo all’insalata nel quale si sentiva chiaramente tutto il sapore del mare, per poi proseguire con un antipasto fantasia dello chef a base di carciofo imbottito con calamari e gamberoni, mousse di bufala al 100% con pomodorini e salmone affumicato, mousse di crauti rossi e tartare di gamberi e mozzarela, abbiamo poi proseguito con una buonissima ‘mpepata di cozze e spaghettoni di mare. Per poi concludere con i dolci della casa che Assunta va a scegliere personalmente nelle migliori pasticcerie di Napoli.
Chicca della giornata, è stata la presentazione della sala luxury con una vastissima cantina di vini tutta in mattoni di tufo, dallo stile elegante e ricercato, usata per eventi privati o ospiti illustri.
Voi ci sete mai stati?