Quando a inizio giugno ho raccontato ad amici e conoscenti che sarei andata in Thailandia, tutti hanno pensato subito alle isole del sud. Io, invece, mi sono diretta a nord del paese, dove ci sono città e templi spettacolari, dove la gente sorride nonostante le difficoltà e dove ha avuto origine l’antico regno del Siam.
Come vi avevo già accennato, sono partita con volo diretto Thai Ariways da Roma fino a Bangkok e poi lì ho preso un volo interno direzione Chiang Mai.
Chiang Mai è la più grande città, anche dal punto di vista culturale, della Thailandia del nord ed è stata sin da subito una piacevole scoperta.
Si trova a circa 700 km a nord da Bangkok ed è situata vicino alle montagne più elevate del paese (Doi Intanon), dove è possibile effettuare una bellissima escursione alle pendici dell’Himalaya ed è percorsa dal fiume Ping che è anche il principale affluente del Chao Phraya River che attraversa Bangkok.
La città conta più di 300 templi (quasi quanti Bangkok), caratteristica che le conferisce un fascino particolare e che mi ha praticamente stregata.
Già il viaggio in aereo da Bangkok a Chiang Mai è stato tutto un “wow” con occhi sgranati fuori dal finestrino. Prima le luci immense dello skyline della metropoli e poi, man mano che ci allontanavamo verso il nord, le vaste distese di risaie. Uno spettacolo davvero unico.
Arrivata a Chiang Mai, un pulmino ci ha prelevati dall’aeroporto per portarci in hotel ed anche lì è stato un susseguirsi di emozioni.
Il traffico thailandese, i tuk tuk (mezzi di trasporto tipici) che sfrecciavano lungo le strade e poi, ai lati delle carreggiate, templi maestosi e piccoli altarini quasi ad ogni isolato, interamente tempestati d’oro.
Da subito è emersa la grande religiosità di questo Paese e la sua devozione a Buddha.
La Thailandia è magica, ti strega, forse proprio perchè così diversa dal nostro Occidente. Essere lì è come vivere un sogno ad occhi aperti, lasciarsi inebriare dai profumi locali, dalle abitazioni tipiche e dai templi maestosi.
Come vi avevo già scritto nel mio primo articolo, non ero mai stata in Thailandia prima di giugno, ed ho trovato piacevolissimo che le persone si rivolgono a te con riverenza e rispetto, facendo un inchino con le mani giunte ogni volta che devono salutarti.
Chiang Mai mi è piaciuta sin da subito. E’ meno caotica di Bangkok, ma non per questo meno viva, e permette di vivere appieno tutta la cultura thailandese in una città dal fascino incredibile.
Il nome Chiang Mai vuol dire “città nuova”. Fu fondata nel 1296 da re Mengrai come nuova capitale del Regno Lanna al posto di Chiang Rai. Re Mengrai costruì attorno alla città un canale e alte mura per proteggerla dalle frequenti incursioni birmane e tutt’oggi, il centro storico è racchiuso in questo quadrilatero. Con il declino del regno Lanna, la città perse importanza e fu spesso occupata dai birmani o dai thai del regno di Ayutthaya. Fino a quando, con la caduta anche di Ayutthaya in mani birmane, la città rimase disabitata per 15 anni. Formalmente, Chiang Mai divenne parte del Siam nel 1774 quando il re thai Taksin la riconquistò dai birmani. Cresciuta sia dal punto di vista culturale che economico, la città ha assunto il ruolo di capitale del nord della Thailandia ed oggi è seconda per importanza alla sola Bangkok.
Sono diverse le attività che è possibile fare a Chiang Mai e forse proprio per questo molti viaggiatori si fermano in questa cittadina del nord più di quanto previsto inizialmente, rapiti dal suo fascino, dall’atmosfera incantata che vi si respira e dalla deliziosa cordialità della popolazione locale.
Ma vediamole insieme.
Turismo Esperienziale
Chiang Mai offre ai visitatori un vasto numero di esperienze culturali e spirituali tra cui corsi di massaggio, meditazione e cucina Thai, che permettono di immergersi subito nella cultura locale.
E la mia prima giornata in città, è stata proprio all’insegna del turismo esperienziale.
Appena arrivata, ho avuto giusto il tempo di posare la valigia al Duangtawan Hotel, un hotel 5 stelle stile anni ’90 con una vista pazzesca su tutta la città, e ci siamo diretti subito al Jirung Health Village, un resort diffuso immerso nella natura, nel quale in passato hanno pernottato anche il re e la regina Thailandesi ed è possibile ancora oggi visitare le loro camere regali con letto imperiale e terrazzino panoramico sulla vegetazione circostante.
Lì ho iniziato subito a degustare piatti tipici locali e ad immergermi nella cultura thailandese imparando prima a piegare il fiore di loto per la meditazione in un tempio di fronte alle statue di Buddha e poi a preparare il tampone per il massaggio con erbe locali! Due esperienze pazzesche e molto molto formative e rilassanti che aiutano nella concentrazione e che vi consiglio assolutamente di provare.
Templi Buddhisti
Le principali attrazioni della città di Chiang Mai sono però quasi tutte inerenti templi Buddhisti e siti religiosi, dato che ce ne sono oltre 300. Alcuni wat (questo il nome dei templi Buddhisti) sono davvero belli e meritevoli di una visita. Visitarli tutti è davvero impossibile, ma magari ci si può concentrare su alcuni più rinomati ed importanti.
Il più vecchio è il Wat Chiang Man che risale al XIII secolo, nel quale sono conservate due importanti e veneratissime statue di Buddha: il Phra Sila (in marmo) ed il Phra Satang (in cristallo).
Altro splendido tempio è il Wat Phra Singh risalente al 1345, perfetto esempio di stile architettonico del nord o Lanna. Custodisce il Phra Singh Buddha (o Buddha “Leone”), portato qui molti anni fa da Chiang Rai e le cui altre due copie si trovano una a Nakhon Si Tammarat e l’altra a Bangkok.
Non lontano da Wat Phra Singh si trova il Wat Chedi Luang, costruito nel 1461 e gravemente danneggiato sia da un terremoto nel secolo sedicesimo che dai colpi di cannone sparati dall’esercito di re Taksin nella guerra contro i birmani. Diagonalmente opposto, e confinante con il Wat Chedi Luang, si trova il Wat Phan Tao, con un antico wihaan (edificio del tempio in tek, considerato uno dei tesori nascosti di Chiang Mai).
Sempre vicino a Wat Phra Singh, si trova il Wat Prasat, uno dei più antichi complessi templari di Chiang Mai con tetti a più livelli e pareti in legno e gesso tipiche dell’architettura del regno Lanna.
Il Wat Suan Dok, costruito nel secolo XIV, ha l’edificio principale aperto ai quattro lati. Tutto intorno ci sono diversi “chedi” contenenti le ceneri dei governatori di Chiang Mai. Il suo stupa principale contiene una reliquia del Buddha che, secondo la leggenda, si sarebbe miracolosamente duplicata e posta sul dorso di un elefante bianco che fu lasciato libero di girovagare in attesa che si fermasse ed indicasse il luogo dove far sorgere un nuovo wat per custodirla.
L’elefante si diresse sul monte Doi Suthep, dove si fermò e morì e proprio lì, nel 1383, venne eretto il Wat Phrathat Doi Suthep, il più famoso tempio della Thailandia settentrionale, con uno dei chedi (o stupa) più venerati (e fotografati) dell’intera Thailandia. Vi si accede per mezzo di una scalinata di 300 gradini circondata per tutta la sua estensione da due lunghissimi naga.
Massaggi Thai
Il massaggio thai, basato su compressioni e digitopressioni, libera l’energia e favorisce l’eliminazione delle tossine. E’ un massaggio energico che va’ effettuato con abiti di seta per permettere alle mani di scivolare sul corpo. Io non so come facciano, ma le massaggiatrici sono in grado di individuare i punti dolenti e di insistere su quelli per farti stare meglio. Non si può assolutamente andare in Thailandia e non provare almeno una volta il massaggio Thai. Vedrete che dopo non ne farete più a meno!
Io, dopo il mio primo massaggio thai al Rarinjinda Wellness Spa Resort in abiti di seta tipici thailandesi mi sono sentita rigenerata e rilassata, come se il jet lag non fosse mai esistito!
Artigianato locale
Chiang Mai è famosa non soltanto per i suoi numerosi templi, ma anche per aver mantenuto la tradizione dell’artigianato locale producendo manufatti in seta, legno, argento, ceramica ed altro ancora, tutto realizzato a mano e che è possibile trovare tra mercatini, botteghe e antiquari in tutta la provincia di Chiang Mai. Di prima scelta sono ad esempio il cotone e la seta, in particolare quelli che si trovano nel distretto di San Kamphaeng, percorrendo la strada che vi arriva da Chiang Mai, costellata di negozietti in cui si vendono capi tradizionali, tessuti per l’arredamento, ceramiche e argento. I caratteristici ombrellini thailandesi, invece, vengono prodotti poco distanti da Chiang Mai, nel villaggio di Bor Sang.
Mentre nel distretto di Hang Dong il villaggio di Ban Thawai è il cuore della produzione di mobili in legno, di cui è possibile osservare dei pezzi unici nei templi del Nord della Thailandia. Insomma Chiang Mai è un paradiso anche per lo shopping. Tappe obbligate sono il Night Bazaar, il mercato notturno, che si dipana in diversi isolati di Chang Klan road, e il mercato della domenica. Chi, oltre all’artigianato, vuole dedicarsi ad acquisti più “tradizionali” può scegliere fra diversi centri commerciali, il Kad Suan Kaew e l’Airport Plaza.
Dove mangiare
La cucina Thai è meravigliosa. Ne ho parlato ampiamente in un articolo dedicato qui.
A Chiang Mai ho avuto modo sia di provare lo street food locale, sia di mangiare in alcuni ristorantini davvero deliziosi.
Uno dei ristorantini, che mi ha particolarmente colpita è il The River Market, così chiamato perchè direttamente sul fiume Ping e costruito da semplici case di legno locali decostruite nel suo stile contemporaneo ma classico utilizzando gli strumenti a mano e la tradizione artigianale di Lanna. Qui ho avuto una nuova esperienza culinaria thailandese, di cui vi parlerò poi in un articolo a parte. Il locale è affacciato sul ponte di ferro, dove gli elefanti hanno spostato una volta i grandi tappeti in teak lungo il fiume Ping, rimanendo un eccezionale esempio della volontà di mantenere vive le vecchie tradizioni. Il suo arredamento ricorda l’era commerciale del teakwood, il tempo dei baroni in teak, un tempo in cui le persone provenienti da molte culture hanno introdotto il loro stile di vita, la loro arte e l’arredamento e lo hanno mescolato con lo stile Lanna e Burmese per vivere l’esperienza di Chiang Mai del passato.
Alto ristorante molto carino, con cucina bio a km 0 è stato il ristorante organico Ohkajhui nel centro di Chiang Mai, dove abbiamo preso vari piatti a km 0 a base di carne e pesce con verdure. Alcuni molto piccanti, ma tutti buonissimi. Eh si, la cucina thailandese è molto piccante, quindi vi consiglio di fare attenzione quando ordinate altrimenti correte il rischio di trovarvi la gola in fiamme (come è successo a me la prima sera!).
Ma la sera, passeggiando per il centro di Chiang Mai, è tutto un susseguirsi di bancarelle di street food che cucinano cibo thailandese davanti ai tuoi occhi. La passeggiata diventa tutto un misto di profumi e sapori ed è impossibile non avere voglia di assaggiare almeno qualcosa.
Se invece si vuole provare il famoso caffè fatto macinare dallo stomaco della mangusta, lo si può provare al Doi Taeng Coffee in pieno centro a Chiang Mai. Io l’ho provato e sinceramente non mi ha fatto impazzire, nonostante sia considerato un caffè molto pregiato.
Cosa fare la sera
Chiang Mai di sera si illumina di luci e colori. Diventa una città viva, ancora più che di giorno e, per capirla, proprio come Bangkok, va’ vissuta. Numerose sono le bancarelle di street food, che cucinano cucina tipica Thai davanti ai tuoi occhi e bancarelle dell’artigianato tipico locale, tra le quali è davvero piacevole passeggiare per dedicarsi allo shopping. A proposito, non dimenticatevi di contrattare!
Poi c’è la zona dei bar a luci rosse, famosi in tutta la Thailandia, i cosiddetti gogo bar, dove io, per ovvi motivi, non sono andata! 😀
Escursioni
Oltre alla città, la provincia di Chiang Mai si estende lungo un’area di 20,000 km quadrati e vanta alcuni dei più pittoreschi paesaggi di tutto il Regno. La fertile valle del fiume Ping, un mosaico di risaie, è circondata da colline ondulate e la provincia è un insieme di foreste, fiumi, montagne coperte da boschi (compresa la cima più alta della Thailandia: Doi Inthanon, 2.565mt).
Una delle escursioni più belle che vale assolutamente fare, è il trekking lungo il Doi Inthanon National Park, una vera e propria foresta pluviale a 12 gradi a nord dell’equatore sulla montagna più alta della Thailandia (circa 2600 metri), ovvero la parte più meridionale dell’Himalaya, ma sulla quale non ha mai nevicato. Abbiamo attraversato il fiume, cascate e risaie terrazzate fino ad arrivare al villaggio Mae Klang Luang con case di palafitta ma dotate di tutti i comfort moderni dove ci hanno preparato un buonissimo caffè. Insomma, un’esperienza incredibile!
E’ possibile, inoltre, fare trekking a dorso d’elefante, rafting o safari sempre circondati da una natura meravigliosa. Aggiungono una speciale caratteristica al territorio i tradizionali villaggi delle tribù delle colline. Ognuna con una propria religione, usi e costumi si distinguono per il loro stile di vita praticamente inviolato dalle influenze del mondo moderno.
Vale la pena, poi, fare una visita al Villaggio di Bor Sang, poco distante da Chiang Mai, dove vengono prodotti i famosi ombrellini thailandesi che offrono protezione dal sole e dalla pioggia, ma possono svolgere anche un ruolo culturale oltre che pratico. In Thailandia sono un importante simbolo di regalità: i sovrani Thai siedono su troni sotto “ombrelloni” di nove livelli mentre nel buddismo, l’ombrello rappresenta la protezione dalla sofferenza e del male. Ombrelli e ombrelloni hanno una storia antichissima: sono stati raffigurati su antiche sculture egiziane e anche a Persepoli, l’antica capitale persiana. In Thailandia la leggenda narra di un monaco che aveva viaggiato in Birmania ed aveva osservato persone costruire ombrelli con la corteccia di gelso, tornato nella sua casa di Bor Sang, insegnò alla gente del posto come realizzarli. In seguito, artigiani di talento aggiunsero motivi floreali e bellissimi disegni sulla copertura tanto da rendere il villaggio e le sue produzioni molto famoso in tutto il Paese. Una visita al centro è un must per coloro che si trovano a visitare la vicina “Rosa del Nord”.
Dove Dormire
Io, come accennato, ho pernottato all’Hotel Duangtawan nel centro del Night bazaar, una delle aree dello shopping più famose di Chiang Mai, a soli 15 minuti dall’aeroporto di Chiang Mai e perfetto per poter passeggiare a piedi la sera senza dover prendere taxi.