In Campania siamo ricchi di location storiche ed archeologiche: dagli scavi di Pompei a quelli di Ercolano, da quelli di Baia fino ai meno conosciuti Scavi di Oplontis a Torre Annunziata, dove si trova la bellissima e grandiosa Villa Di Poppea, l’imperatrice romana che fece impazzire Nerone, il temutissimo imperatore romano.
L’arte, la storia e l’archeologia dell’antica Roma la si respira quasi ovunque. Location piene di magia ed intrise di misteri e passato, quasi perfettamente conservate nella loro bellezza.
Se di giorno una loro visita permette di tornare indietro nel tempo di oltre 2000 anni, di sera, con le prime luci del tramonto e la luna che le illumina di una luce quasi riverente, le rende davvero magiche e suggestive.
E così, ieri ho approfittato del mio ritorno a Napoli per andare a Torre Annunziata agli Scavi di Oplontis per la visita notturna spettacolarizzata alla villa di Poppea dal titolo “Nerone e le imperatrici“, organizzata da Campania by night, Regione Campania e Scabec in collaborazione con il MIBACT.
Non la classica visita statica delle stanze finemente affrescate in rosso pompeiano e delle colonne maestose dell’antica Roma, ma un vero e proprio spettacolo dove, al chiar di luna, dei bravissimi attori e danzatori del “Le Nuvole – casa del contemporaneo“, ci hanno portato alla scoperta di uno dei siti più affascinanti e preziosi dell’area archeologica vesuviana, con musica, danza e recitazione trasportandoci nell’antica Roma alla scoperta dei segreti più nascosti dell’imperatore Nerone e delle sue mogli.
Segreti a cui è stato possibile risalire attraverso i numerosi affreschi rinvenuti nelle abitazioni romane, che hanno permesso agli archeologici di ricostruire la storia e la vita dell’antico Impero Romano.
Il percorso si è aperto con una breve introduzione al sito ed alla sua storia, per poi svilupparsi all’interno della Villa con accompagnamento e messa in scena della compagnia teatrale che, a suon di musica e danze, ha raccontato una storia dimenticata, mai raccontata. La verità ed il mistero che aleggia intorno alla Villa Imperiale di Oplontis, che si suppone essere appartenuta a Poppea Sabina, seconda adorata moglie dell’Imperatore Nerone, che per lei ha fatto uccidere la madre e la prima moglie Ottavia.
Ma se fosse stata uccisa anche Poppea, incinta, ed al suo posto l’imperatore avesse preso un giovane servo dai tratti femminili e fatto “ritoccare” da un chirurgo plastico? Ipotesi, leggende o verità?
La verità forse non si saprà mai, ma la storia è davvero affascinante…
La Villa di Poppea, inserita tra i beni che l’UNESCO ha definito “Patrimonio dell’Umanità“, è una grandiosa costruzione residenziale della metà del I secolo a.C., ampliata in età imperiale e attribuita a Poppea Sabina, seconda moglie dell’Imperatore Nerone.
Con la direzione della dott.ssa Immacolata Bergamasco, il sito di Oplontis fa parte del Parco Archeologico di Pompei.
Se non l’avete ancora visitata e vi trovate in Campania, vi consiglio di approfittarne in questi giorni durante le visite serali spettacolarizzate che si ripeteranno, in tre turni di circa un’ora ciascuno, nelle giornate del 7, 13 e 14 settembre a partire dalle 19:45 / 21:00 e 22:15.