Iniziare il nuovo anno in una capitale Europea è sempre il modo migliore per affrontare i 365 giorni successivi. Eppure, non andavo all’estero per il capodanno da Copenaghen.

Devo ammettere che il capodanno a Dublino è stata un’organizzazione last second prenotata il 27 dicembre tramite agenzia, grazie a molte disdette avvenute in seguito all’attentato a Berlino.

Purtroppo la paura di viaggiare continua a dilagare tra la gente, ma perché privarsi di una delle cose più belle del mondo? Come ho già scritto più volte, oggi come oggi, gli attentati potrebbero avvenire ovunque, anche fuori casa nostra quindi…meglio non far vincere la paura, preparare la valigia e partire. E così ho fatto.

 Capodanno a Dublino

Sono partita da Roma Fiumicino il 29 dicembre con Aer Lingus con un gruppo di “amici”.

In aeroporto, appena arrivati,  abbiamo  acquistato la “Leap Visitor” l’abbonamento di 3 giorni per tutti i tipi di trasporti di Dublino al costo di € 20,00, valido 72 ore dalla convalida.

Così è possibile prendere all’uscita uno degli autobus di linea che portano in centro città, anche se noi avevamo la navetta.

Ho alloggiato all’Uppercross House Hotel, un 3 stelle leggermente in periferia ma molto carino, in perfetto stile Dublinese, a 2 km dal centro di Dublino, nel quartiere popolare e vivace di Rathmines, ma ben collegato con numerosi autobus. Inoltre, adiacente all’Hotel, al quale si accede anche dall’interno, c’è il pub e ristorante “Mother Reilly’s”, sempre ben frequentato, dove abbiamo festeggiato il capodanno.

Capodanno a DublinoCapodanno a Dublino

Abbiamo prenotato con formula Bed and breakfast ed ogni mattina per colazione ho mangiato la tipica colazione irlandese (irish breakfast)  preparata al momento al piatto per ogni ospite a base di uova (a frittata o occhio di bue a scelta), 2 salsicce, 2 fette di pancetta, 2 fette di Black e White Pudding, pomodori di media grandezza, una porzione di fagioli, funghi cotti, pane in cassetta bianco o nero tostato, al quale abbinavo caffè americano e succo di frutta. Ovviamente poi saltavo il pranzo mangiando un semplice muffin con caffè americano per poi cenare direttamente la sera. In pratica per tutta la vacanza ho invertito il pranzo con la colazione e viceversa, ma il bello di essere all’estero è anche questo J.

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Appena arrivati, abbiamo posato le valigie in Hotel, iniziato subito la degustazione di una buona Guinness per adattarci subito alla cultura locale abbinata ad una zuppa di verdure per poi dirigerci verso il centro città.

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Siamo stati prima al parco dove c’è la statua di Oscar Wilde per poi dirigerci alla National Gallery, in quanto il giovedi è la giornata di ingresso gratuito.

Purtroppo a causa di lavori di ristrutturazione era aperto sono il primo livello con quadri di Monet, Van Gogh, il pierrot di Juan Gris e l’amorino di Canova.

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Ci siamo poi diretti verso il quartiere del Temple Bar, il cuore pulsante della parte sud di Dublino caratterizzato dalle bellissimi luminarie natalizie e la vasta scelta di bar, bistrot, pub con musica dal vivo, curiosi negozietti e centri culturali che lo rendono un quartiere davvero alla moda. L’atmosfera di questo quartiere è quasi magica e dimostra quanto Dublino sia una città giovanile e piena di vita.

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Senza contare che durante il capodanno c’erano delle bellissime installazioni luminose, “Luminosity” una vera festa per gli occhi: un incredibile tripudio di luci fatto di installazioni digitali tridimensionali che, per i tre giorni che precedono il capodanno, il cosiddetto NYF Dublin, hanno dato nuova vita agli iconici edifici di Dublino. Il capodanno a Dublino, infatti, non dura soltanto la notte del 31 dicembre ma dura 3 giorni con una una grandiosa festa durante la quale la città si anima della migliore musica tradizionale irlandese e di imperdibili appuntamenti culturali ed artistici.

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Ci siamo fermati a cenare al Boxty House nel quartiere Temple Bar dove ho preso la Guinness Beef Stew, carne bovina irlandese marinato in Guinness, cotta a fuoco lento con carote e patate. Ovviamente ci ho abbinato una bella pinta di Guinness J

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Il giorno seguente è iniziata la visita guidata di tutta la città.

Abbiamo iniziato la visita dal Trinity College, un prestigioso istituto d’istruzione a livello mondiale, tra i più antichi d’Irlanda. Nasce ufficialmente nel 1592 con la fondazione ad opera di Elisabetta I. Inizialmente fu un college riservato ai protestanti, ma i Cattolici furono ammessi a partire dal 1793, le donne invece soltanto a partire dal 1904. Il college si trova al centro di Dublino, in College Green, di fronte ad una filiale della Bank of Ireland, un tempo palazzo del Parlamento irlandese. L’università si estende su un’area di 220.000 m², includendo il complesso principale del college e il Trinity Technology and Enterprise Campus. Entrando dalla facciata ovest sotto un arco rivestito di legno, l’impressione è di tornare ad un periodo bucolico: corte pavimentata, soffici prati verdi e una schiera di splendidi edifici del XVIII e XIX secolo

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Qui, la principale attrazione è costituita dal Book of Kells, un prezioso manoscritto miniato del IX secolo, ospitato all’interno della splendida Biblioteca settecentesca, dove hanno studiato alcuni grandi della letteratura, come Becket e Wilde. Ma purtroppo, a causa delle festività natalizie, la  biblioteca al suo interno comprendente circa cinque milioni di testi ed un’importante collezione di antichi manoscritti era chiusa e quindi non è stato possibile vederla. Molto bello poi il Barkeley Library, l’opera “sfera dentro sfera” del 1982 di Arnoldo Pomodoro, situata di fronte al palazzo di Paul Koralek.

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Ci siamo diretti poi al Castello di Dublino, situato nel centro città, in Dame St., dietro alla City Hall, 5 minuti a piedi dal Trinity College in direzione della Christ Church. Il Castello è uno dei simboli più importanti della città, è situato nella zona meridionale del fiume Liffey. È stato la dimora della Signoria dei Normanni dal 1171 fino al 1541, successivamente fino al 1800 ha ospitato il Regno d’Irlanda e infine fino al 1922 il Parlamento irlandese. Nel gennaio del 1922, dopo la rivolta di Pasqua ed in seguito alla fine della guerra d’indipendenza irlandese, il castello di Dublino fu consegnato a Michel Collins che divenne il primo leader del nuovo Stato Libero d’Irlanda. Da allora il castello è diventato luogo di prestigio nazionale ed ospita importanti eventi di Stato, compresa la cerimonia di insediamento del Presidente d’Irlanda, che avviene ogni sette anni.  

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La torretta circolare, conosciuta come Record Tower, è l’unico edificio rimasto dalle fortezza normanna risalente al XIII secolo. All’interno della torre si trovano le collezioni donate dall’imprenditore canadese Chester Beatty, che nel 1953, si trasferì a Dublino.

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Le stanze del castello furono restaurate dopo il 1941, perché un grande incendio danneggiò tutto. All’interno ci sono una quindicina di sale e saloni particolarmente pomposi. Di particolare importanza il pianerottolo Battleax con l’importante scala a balzo del XIX secolo che prende il nome dalla guardia del corpo vicereale congedata nel 183, la sala di James Connolly dedicata ad uno dei comandanti della rivolta di Pasqua del 1916, le quattro sale che originariamente erano le camere da letto per il vicerè ed i sovrani in visita che oggi ospitano esposizioni temporanee, il bellissimo corridoio di Stato che trae ispirazione dallo stile delle sale del vecchio Parlamento che si trova a College Green. Bellissimo poi il salotto, allestito a festa con tanto di albero di Natale e maxi tavolata natalizia. Sebbene fu distrutto da un incendio del 1941, è stato fedelmente restaurato utilizzando pezzi recuperati e fotografie.

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Bella poi la sala del trono, la galleria dei ritratti inizialmente usata come sala per le cene e la sala Wedgwood, un’elegante stanza ovale che risale al 1770 e prende il nome dall’elemento decorativo bianco e azzurro in stile Wegwood, la sala gotica o rotonda e la sala di san Patrizio, la più sontuosa di tutte che in passato fu la sala da ballo del castello.

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Prima di allontanarci dal castello, ci siamo diretti nei sotterranei, dove è possibile vedere le fondamenta del castello e nella cappella adiacente.

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Ci siamo poi diretti verso la Christ Church, la prima chiesa di Dublino interamente in legno, che però purtroppo era chiusa e quindi ci siamo dovuti accontentare di vederla solo dall’esterno.

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Abbiamo trovato aperta, invece, la Cattedrale di San Patrizio, risalente al 1220, secondo la leggenda costruita in prossimità del pozzo che San Patrizio usava per battezzare i cristiani convertiti al cristianesimo. La cattedrale di San Patrizio è la cattedrale nazionale della chiesa d’Irlanda, un luogo di culto molto particolare con funzioni e messe cantate tutti i giorni e dove nella sera del 30 dicembre c’è stato anche un concerto Infatti, quando sono entrata a visitarla, era in allestimento il palco. La musica è sempre stata una parte integrante della storia della Cattedrale sin dalla sua istituzione nel 1191.

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Immancabile poi una visita alla Guinness Storehouse, la fabbrica della Guinness costruita tra il 1902 ed il 1904 da Arthur Guinness Son & Co. Ltd, dove da oltre 250 anni viene prodotta la nota birra irlandese. Qui, in un edificio che ha la forma di una gigantesca pinta di birra, alto 125 piedi, lungo 170 piedi e largo 151 piedi, è possibile risalire alla storia della nota bevanda: dalla descrizione degli ingredienti, ai processi di lavorazione, ai dipendenti fino alla degustazione vera e proprio che è possibile fare nel Gravity Bar posto in cima all’edificio dal quale c’è una visita spettacolare su tutta la città. L’ingresso costa € 20,00 e comprende la consumazione di una pinta di Guinness. Un’esperienza che ogni amante della birra non può assolutamente perdersi.

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La sera siamo poi andati a cenare al The Brazen Head, il più antico pub di Dublino datato 1198. Un locale molto carino e molto ben frequentato pieno di vita, giovani e musica dal vivo per vivere una bellissima serata nel folklore irlandese.

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Qui ho preso, zuppa del giorno, filetto di salmone servito con limone e salsa di crema di aneto, servito con patate e verdure e la traditional Apple Pie.

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Dopo ci siamo spostati un un altro pub dove abbiamo bevuto il tipico Whisky irlandese e l’Irish Coffee (ovviamente con il whisky).

Il 31 mattina, invece, ci siamo diretti a nord del Liffley, nella parte nord di Dublino dove abbiamo visto il The Spire, la spirale più alta d’Europa alta 120 metri, il monumento a Daniel ‘O Connell lungo la ‘O Connell Street, una delle più grandi strade d’Europa, progettata da Luke Gardiner intorno al 1740 per ospitare palazzi in stile classico.

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Qui c’è poi il General Post Office progettato nel 1814 in stile neoclassico da Francis Johnson. Fu il centro della rivolta del 1916 ed i segni delle armi da fuoco sono ancora visibili nel portico.

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Ci siamo diretti poi al James Joyce cultural centre, la casa dove ha abitato per anni il noto scrittore ma purtroppo era chiuso. L’edificio, costruito nel 1784, fu affittato all’inizio del XX da Denis J. Maginnis che compare varie volte nell’Ulisse del Joyce.

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Non poteva mancare poi un salto al quartiere italiano per ammirare “l’ultima cena dublinese“, la riproduzione del quadro di Leonardo Realizzato dall’artista John Byrne. Un affresco lungo 9 metri, per 2 di altezza, che si estende nel viottolo di Bloom Lay, a due passi dal fiume Liffey. Si tratta di una rivisitazione in chiave irlandese dei tredici personaggi dell’Ultima Cena, qui rappresentati da tredici cittadini dell’Irlanda che (si presuppone) l’artista abbia incontrato a Dublino durante le sue visite. La domanda è: chi sarà Giuda?

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Abbiamo poi preso un autobus e ci siamo diretti nel caratteristico paesino di pescatori di Howth, un delizioso villaggio a soli due passi da Dublino, che conserva un fascino autentico e dallo stile antico, di cui vi parlerò meglio in un altro post.

Dopo la giornata a Howth siamo rientrati a Dublino con il treno, a proposito, a Dublino sia gli autobus di linea che i treni locali hanno wifi!

Howth Irlanda

Prima di rientrare in hotel, ho abbandonato il gruppo e mi sono fermata a Dublinia a vedere la storia dei Vichinghi. Un luogo pensato per i bambini, ma non solo dove è possibile risalire alla storia dei vichinghi attraverso vicende storiche, scavi archeologici e ricostruzioni.

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Poi in hotel, doccia, riposo e via pronti per il capodanno Dublinese.

Durante le quattro giornate a Dublino per fortuna abbiamo beccato sempre bel tempo, con eccezione della sera di capodanno che pioveva. Per fortuna avevamo prenotato il cenone di capodanno al ristorante adiacente all’Hotel, il Mother Reilly’s, con tipica cena irlandese conclusasi con Pudding e Irish Coffee e musica dal vivo. Intorno alle 23 il locale si è riempito ed abbiamo ballato e brindato fino all’1 circa quando poi, finito di piovere, ci siamo spostati in zona Temple Bar ed uniti alla mischia cittadina.

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Il capodanno a Dublino ha qualcosa di indescrivibile, bellissimo, intenso, unico… bisogna viverlo per comprenderlo! 

Il giorno dopo ci siamo alzati con calma, l’hotel ci ha allungati l’orario della colazione fino alle 11,00 poi valigia e pronti a tornare in Italia con un nuovo bagaglio di esperienze e 365 giorni davanti da scrivere!

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