Il 1 giugno, al ritorno dalla mini crociera sulla Mega Andrea Corsica Sardina Ferries, ne ho approfittato per visitare Nizza, in Costa Azzurra.
Situata nell’estremo Sud-Est della Francia, è un punto di congiunzione privilegiato tra le Alpi, la Provenza, la Corsica e l’Italia. Conosciuta soprattutto per il suo meraviglioso mare e per la vicinanza a Monte Carlo, Nizza è davvero una piccola chicca, il luogo ideale per trascorrere una vacanza senza allontanarsi troppo dall’Italia.
E’ considerata la città di tutti i paradossi, di tutte le audacie, di tutte le scoperte e di tutti i piaceri. Situata nel cuore di una delle regioni più apprezzate del mondo, alle porte delle più grandi megalopoli europee, è ricca della sua storia, del suo clima dolce in inverno ed assolato ma mai troppo caldo in estate e della sua situazione geografica tra mare e montagna che la proteggono dai venti.
Punta a diventare la città verde del Mediterraneo e una referenza in tema di ecologia e sviluppo sostenibile nell’eco Vallée.
Inoltre, se avete previsto di seguire gli Europei di Calcio, potreste approfittarne per dedicarvi anche una giornata alla visita della città. Lo stadio Allianz Riviera, con capienza 35.700 posti, ospiterà ben quattro incontri di Euro 2016.
Come raggiungerla:
Nizza è molto ben collegata con Milano, Torino e Vercelli con il TGV, con la Corsica e la Sardegna con il Corsica Sardina Ferries e dalle principali città Europee con il suo areoporto Nizza Cote d’Azur, direttamente sul lungo mare. Io ci sono arrivata con un treno Easy Jet da Roma e dall’areoporto non ho avuto difficoltà a raggiungere il centro città. Ho trovato solo difficoltà a farmi capire in inglese o in italiano, in quanto quasi tutti parlavano solo francese (e dopo un mese che sento parlare solo in francese tra Tunisia, Nizza e convegno sulle responsabilità, credo sia arrivato il momento di imparare questa lingua).
Dall’areoporto è possibile arrivare in centro città prendendo lo shuttle interno gratuito che porta dal terminal 2 al terminal 1 e poi da lì prendere uno dei tram-bus n. 98 o 99 che portano in centro al costo di € 5, oppure attraversare la strada e prendere uno degli autobus di linea Lignes D’Azur (il n. 23 direzione Saint Laurent du Var Gare) che arrivano fino in centro con il biglietto di singola corsa da € 1,50.
Io all’andata ho preso il primo per raggiungere il porto e poi cambiato con l’autobus 9/10 per raggiungere il porto dove mi aspettava la Mega Andrea, mentre al ritorno ho preso il secondo direttamente dal centro città, nei pressi della stazione.
Cosa vedere:
Dal Porto di Nizza, il centro città è davvero vicinissimo.
E’ possibile subito incamminarsi lungo la Promenade Des Anglais, il noto lungomare di Nizza con la sua spiaggia bianchissima ed il mare di un blu spettacolare. La Promenade arriva fino all’areoporto, è caratterizzata da un marciapiede pedonale molto largo e spazioso dove molti francesi fanno jogging, vanno in bicicletta o passeggiano con gli amici. La spiaggia sottostante, invece, alterna zone di spiaggia libera a zone di spiaggia attrezzata con bar e ristoranti davvero molto carini. Una passeggiata sulla Promenade non può mancare.
Lungo la Promenade, fermatevi ad ammirare l’Hotel Negresco, un palazzo della belle Epoque costruito sulla celebre Baia degli Angeli nel 1912 da Niermans, che resta l’unico palazzo-museo di Nizza, nel quale sono esposte numerose collezioni che contengono cinque secoli di storia dell’arte. Le 121 camere e 24 suite hanno ciascuna la propria decorazione; non mancano poi il Monumento ai Caduti, ed il Monumento del Centenario.
Fermatevi poi a mangiare una bella pizza napoletana a Rue San Philippe da Le Chamade, la seconda sede del ristorante pizzeria di Licola dove ho mangiato divinamente.
Lungo la Promenade, fermatevi ad ammirare l’Hotel Negresco, un palazzo della belle Epoque costruito sulla celebre Baia degli Angeli nel 1912 da Niermans, che resta l’unico palazzo-museo di Nizza, nel quale sono esposte numerose collezioni che contengono cinque secoli di storia dell’arte. Le 121 camere e 24 suite hanno ciascuna la propria decorazione; non mancano poi il Monumento ai Caduti, ed il Monumento del Centenario.
All’altezza del Porto, alle spalle del Palazzo della Prefettura, addentrandosi nella città, si arriva subito nel quartiere caratteristico di Nizza Vecchia, a mio giudizio il più bello e suggestivo di tutta la città.
Perdetevi tra i mille colori e negozietti con insegne che sembrano scritte a mano: passerete una mattinata indimenticabile come se foste tornati indietro nel tempo.
Attraversate la caratteristica Corso Seleya nella vecchia Nizza, dove ogni mattina c’è il caratteristico mercato dei fiori ed alimentare. E’ un luogo pittoresco imperdibile per i nizzardi e per i turisti. In uno scenario ocra, rettilineo e barocco, il mercato degli antiquari il lunedi ed il mercato dei fiori il mercoledi (io per fortuna ci sono stata di mercoledi), classificato tra i primi 100 mercati più pittoreschi in Francia ed il mercato dei legumi negli altri giorni, fanno andare in estasi gli occhi e sono una delizia per le papille.
Alla fine di Corso Seleya, si trova la celebre Casa di Adamo ed Eva (Rue de la Poissonnerie), unica testimonianza delle case dipinte di una volta, con un bassorilievo raffigurante Adamo ed Eva del 1584, dove ha abitato Matisse.
Non può mancare, poi, una visita a Palazzo Lascari, sempre nel quartiere di Nizza Vecchia, un edificio della metà del XVII secolo che rappresenta il più importante monumento del barocco civile di Nizza.
Il Palazzo Lascari è concepito secondo il principio dei palazzi genovesi. Oltre all’opulenta decorazione sulla sua facciata e del suo portone imponente, possiede al suo interno una scala monumentale ornata di volte ed affreschi ed i saloni con decorazioni lussuose.
Al suo interno ospita un museo consacrato alle arti decorative, alle arti ed alle tradizioni popolari, una prestigiosa collezione di strumenti della musica colta europea, tra cui la preziosa collezione di strumenti musicali raccolta da Gisèle Tissier-Grandpierre, ed il lascito Antoine Gautier, che rappresent la seconda collezione di Francia ed una delle più importanti d’Europa.
Fu edificato per una delle prime famiglie della nobiltà nizzarda, i Lascaris-Ventimiglia, signori di Castellar, Conti di Peille dal 1651, nipoti di Jean-Paul Lascaris, Gran Maestro dell’Ordine di Malta nel 1636.
Non perdetevi poi una visita alla Cattedrale di Santa Reparata, il più grande Santuario di Vecchia Nizza, promosso a Cattedrale nel XVI sec., a croce latina, ispirata da modelli architettonici romani di inizio barocco.
Prima di spostarvi da Nizza Vecchia, dovete assolutamente provare la socca, una specialità a base di farina di ceci tipica di Nizza cucinata in una grossa teglia aderente e spolverata con un filo d’olio d’oliva e una manciata di pepe nero, da Chez Theresa, locale storico di Cours Seleya con una lunga tradizione familiare nella preparazione della socca.
Dirigetevi poi verso Piazza Masséna, costruita negli anni 1840, che resta il gioiello di Nizza. Sul lato Nord è possibile trovare degli eleganti mobili su arcate ornati del celebre rosso pompeiano, mentre sul lato Est c’è una bella prospettiva su una delle colline dal fascino toscano. Molto bella la fontana collocata al suo centro circondata da sette statue immaginate dall’artista spagnolo Jaume Plensa e intitolate “Conversazione a Nizza”, rappresentanti i sette continenti.
Proprio al suo fianco, ci sono i Giardini Albert con il monumento del centenario eretto nel 1893.
Dopo essersi riposati un pò in Piazza Masséna ammirando la fontana, con il tam che vi passa d’avanti ed usufruendo del wifi libero della città di Nizza, non può mancare una passeggiata lungo la Promenade Du Paillon, un parco di 12 ettari che collega Piazza Masséna al Museo d’Arte Moderna e D’Arte Contemporanea che propone un percorso artistico dagli anni Cinquanta fino ad oggi con produzioni di artisti internazionali del calibro di Andy Warhol, Tom Wesselmann, Robert Longo ed altri, fino al Teatro della Fotografia e Promenade des Anglais. Un vero percorso nel verde con giochi per bambini, specchi d’acqua e vaporizzazioni.
Dopodichè io ho preso l’autobus n. 15 e mi sono diretta a Cimiez, sulla collina a Nord di Nizza, quartiere che deve il suo nome alla straordinaria grandezza degli alberi che cospargono la collina e che, secondo la leggenda, accarezzavano il cielo con le estremità delle loro cime.
Lì a Cimiez ci sono il Museo di Matisse (che vale almeno una visita), Il Museo e sito Archeologico di Nizza, la Chiesa e Monastero Francescano di Cimiez ed il relativo cimitero.
Ho iniziato al mia visita dal Museo Matisse, inaugurato nel 1963 in una delle più grandi dimore patrizie di Nizza sulla celebre collina di Cimiez, dedicato al pittore Henri Matisse, figura di spicco dell’arte del XX secolo, che ha vissuto a Nizza per oltre 40 anni, influenzando il panorama artistico di questa città. Il museo espone una collezione costituita da opere di riferimento indispensabili per conoscere l’arte di Matisse, che copre l’intero percorso artistico del pittore, dal suo primo dipinto “Natura morta con libri” del 1890, fino alle sue ultime realizzazioni “Fleurs et fruits”.
Se avete con voi un trolley, sappiate che non potete portarlo nel museo nè lo stesso è dotato di un deposito bagagli. Potete però depositarlo “alla buona” nel bar del parco adiacente al museo.
Potete poi continuare la visita con il Museo di Archeologia adiacente, inaugurato nel 1989 che si estende lungo la collina di Cimiez, l’antica città di Cemenelum. Su questo sito si trovano le vestigia di tre complessi termali completi (dal I al III secolo), le strade, un quartiere residenziale con i negozi ed un anfiteatro. Uno dei siti più importanti per la conoscenza del Paleolitico Inferiore, qui infatti sono state scoperte le abitazioni più antiche nella storia dell’umanità risalenti a più di 40.000 anni fa che rappresentano la prima testimonianza dell’addomesticamento del fuoco nella storia dell’uomo.
Prima di lasciare la collina di Cimiez, mi sono diretta alla Chiesa e Monastero Francescano, costruita da monaci benedettini (qui parlano quasi tutti italiano) che divenne successivamente la cappella dell’antico monastero dei francescani e divenne un luogo di pellegrinaggio molto frequentato nel XVI secolo. Contiene al suo interno tre opere principali di Louis Brèa, pittore primitivo nizzardo, ed una monumentale pala d’altare in legno colpito, dorato a foglia. nella giornata in cui l’ho visitato io, inoltre, essendo chiesa giubilare, era esposto per i fedeli il “Santissimo Sacramento” o Eucarestia, che per i cristiani è il segno visibile della presenza di Dio, oltre che la memoria del passaggio di Gesù Cristo nella storia.
Recuperata poi la valigia e ripreso l’autobus n. 15, mi sono diretta di nuovo verso il centro città facendo però una sosta che consiglio a tutti: il Museo Nazionale Marc Chagall, che raccoglie in un unico luogo il più importante lavoro dell’artista sulla Bibbia: le 17 tele che compongono il messaggio Biblico. La collezione permanente è la più grande collezione pubblica di opere di Marc Chagall e si snoda su temi tratti dall’Antico Testamento , completato da svariati lavori di ispirazione profana o religiosa. E’ possibile visionare più di 400 lavori tra dipinti, pitture a tempera, disegni, lavis e realizzazioni a pastello. periodicamente, poi, è possibile visitare delle esposizioni temporanee. Il mese scorso ce n’era, ad esempio, una dedicata a “Chagall et la Musique”.
Ho conosciuto da poco questo pittore dallo stile eclettico ma, man mano che ammiravo le sue opere, me ne innamoravo sempre più. Colori brillanti, accesi, scene fiabesche e mitologiche che mi trasportavano con la mente in mondi lontani, in ricordi d’infanzia, facendo vivere una sensazione di estasi artistica.
Dopo essermi inebriata abbastanza di arte, mi sono diretta verso la stazione centrale, passando per l’Aenue Thiers e poi dritta verso l’areoporto.
Ovviamente a Nizza ci sono tanti altri parchi, musei e palazzi storici da visitare, ma in una sola giornata è impossibile. Questo è stato il mio itinerario e credo di essere riuscita, in una giornata, a vedere le cose principali secondo i miei interessi.
Al prossimo viaggio.
Anna
Nel frattempo, godetevi il video