Oggi voglio parlarvi di un evento molto suggestivo al quale ho partecipato domenica, sempre in occasione del maggio dei monumenti a Napoli: si tratta della rassegna “Suggestioni all’imbrunire”, caratterizzata da itinera esperienziali storico naturalistici tra musica e teatro. Un raffinato incontro tra archeologia, natura, musica e teatro nella straordinaria cornice del Parco Archeologico ambientale del Pausilypon di Napoli, organizzata dal Centro Studi
Interdisciplinari Gaiola Onlus d’intesa con la Soprintendenza archeologica nazionale di Napoli e degli Scavi di Pompei.
La rassegna è giunta alla sua IV Edizione ed anche quest’anno ha riscosso molto successo grazie alla formula di visita guidata al parco Archeologico Ambientale del Pausilypon seguita da momenti di musica e/o teatro a conclusione della visita, nello spettacolo della natura alla luce dell’imbrunire.
Ci tengo a precisare che quest’associazione, volta alla riqualificazione del parco archeologico del pausilypon, non riceve nessun finanziamento da parte dello Stato, ma riesce a mantenersi grazie alle generose donazioni di privati amanti dell’arte e della cultura.
L’ingresso della manifestazione “Suggestioni all’imbrunire” è da Via Coroglio, 36, tra Bagnoli e Posillipo.
Si parte con il suggestivo attraversamento dell’antica Grotta di Seiano, una galleria artificiale della lunghezza di circa 780 m realizzata in epoca romana dall’architetto Lucio Cocceio per collegare l’area di Bagnoli e dei Campi Flegrei con il Vallone della Gaiola, “ristrutturata” per interessamento di Ferdinando II di Borbone.
Passata la grotta si giunge, attraverso un sentiero fiancheggiato dalla tipica vegetazione mediterranea, all’area della villa di Pollione (alla quale, prima del traforo, si arrivava soltanto via mare).
L’area comprende straordinari resti archeologici di un teatro con un splendida struttura, costruita sfruttando il pendio naturale della collina (secondo la tecnica tipica greca): 13 ordini di sedili nell’ima cavea e con 6 in quella media per una capienza complessiva di duemila posti.
Un giardino divide la scena del teatro maggiore da un secondo teatro: l’Odeion, di dimensioni minori, che all’epoca era coperto e con una cavea più piccola, destinato alle audizioni di poesia retorica e di musica.
All’interno sono presenti alcune sale con pavimenti a mosaico e in marmo e resti di rivestimenti parietali dipinti.
Al termine della visita guidata, è stato possibile ammirare il bellissimo panorama, tra l’altro anche riserva Naturale e luogo di nidificazione dei piccioni reali (che sorvolavano sulle nostre teste) e poi ci simo accomodati tra le gradinate del Teatro Grande per assistere allo spettacolo teatrale “Madrigale in Fuga“, racconto musicale su Carlo Gesualdo da Venosa di Elena Cepollaro, Andrea de Goyzueta e Fabio Rossi con la voce di Francesca Rondinella, figlia d’arte di Luciano Rondinella, cantante e attore napoletano degli anni ’60.
La straordinaria voce di Francesca Rondinella si è unita a quella degli attori Andrea de Goyzueta e Fabio Rossi in un intreccio di parole, suoni e canti. Un viaggio nel sentimento del tempo, attraverso la riscoperta dei canti della passione del sud, per raccontare una storia d’amore e morte, quella di Carlo Gesualdo, eccelso madrigalista del ‘600 ed assassino della moglie, “la più bella donna di Napoli”, Maria d’Avalos, la donna che aveva perdutamente amato.
Al termine dell’emozionantissimo spettacolo, che mi ha proiettata per circa un’ora nell’antica Roma, c’è stato offerto un ricco buffet a cura dell’azienda Cuppiello con vino Piedirosso, rustici, tramezzini e le gustose ciambelle americane Donuts.