Come gran parte dei miei viaggi, anche questo è stato un viaggio organizzato interamente “fai da me” insieme al mio fidanzato Davide.
Avevamo optato per Copenaghen perchè l’anno scorso c’era piaciuto il clima natalizio respirato a Bruxelles, Bruge e Gant con i mercatini di Natale, il vin chau e tutte le strade illuminate a festa.
Quindi, ne abbiamod edotto che Capodanno non è proprio il periodo ideale per visitare Copenaghen, se proprio volete respirare l’aria natalizia, vi conviene andare ad inizio dicembre, altrimentio la consigliamo in estate per godere della bellezza dei canali e dei giardini.
Siamo arrivati a Copenaghen verso mezzanotte e, per fortuna l’areoporto non è molto distante dal centro città ma raggiungibile senza problemi con la metro linea 2 che dall’areoporto porta direttamente in centro, senza spese di taxi.
Il primo giorno a Copenaghen, abbiamo fatto un berve giro per i dintorni del nostro hotel, visitato Christiansborg ed i suoi giradini, che a causa del cattivo tempo perdevano tutta la loro bellezza. Il palazzo purtroppo era chiuso ma in compenso abbiamo visitato le fondamenta con i resti delle mura delle vecchie costruzioni del castello.
Dopo questa visita, duranta circa 2 ore, ci siamo diretti al Tivoli, il parco dei divertimenti più famoso e suggestivo della Danimarca nonché uno dei più antichi al mondo, inaugurato nel lontano 1843 dall’imprenditore Georg Carstensen. Un parco giochi a tema costruito da Andersen che ha una luce ed un’atmosfera diversa a seconda del se si visita di giorno o di sera. Noi, ovviamente, abbiamo voluto gustarci entrambe le atmosfere!
Da ora di pranzo fino alle 16.00 (orario in cui inizia a fare buio) ci siamo divertitti su tutte le giorstre e montagne russe del parco.
Dalle 16.00 in poi si sono accese tutte le luci natalizie e l’atmosfera è diventata fiabesca. A questo punto abbiamo preferito passeggiare per i mercatini di Natale all’interno del parco, gustare qualche dolce tipico e fare un giro romantico nel laghetto.
Uscendo dal Tivoli ci siamo fermati a bere una birra da Apollo, un locale di design adiacente al parco giochi, e poi a cena in un localino trovato per caso lungo la strada che ci dirigeva verso l’hotel.
Con la bicicletta ci siamo recati al canale di Nyhavn, la zona del vecchio porto della città, da sempre rifugio di marinai e scrittori, compreso Andersen che qui abitò per circa venti anni (ai civici 20, 67 e 18), tra i posti più pittoreschi e affascinanti di Copenaghen, proprio alle spalle del nostro hotel e dove ci eravamo ripromessi di tornare la sera a cena.
Da Amaliesborg, sempre in bicicletta, ci siamo diretti verso Rosenborg Slot, altro castello davvero spettrale ed unico nel suo genere! Anche Rosenborg Slot, come Christiansborg, ha un bellissimo giardino tutto intorno, che però perdeva il suo fascino a causa del cielo sempre grigio, senza un raggio di sole che dava davvero un’area spettrale a tutta la struttura, ricordando quasi il castello di Dracula!
Dopo tutte queste visite, ci siamo rimessi in sella alla nostra bicicletta e ci siamo diretti verso Piazza Municipio, ci siamo fermati a fare il bruch in un localino lì vicino e poi, parcheggiate le bici, una immancabile passeggiata per i negozi di Stroget!
Avremmo preferito visitare qualche altro museo, ma a Copenaghen i musei e le attrazioni aprono alle 10.00 e chiudono alle 16.00!
Le guide ufficiali della città non ne parlano, ma a noi l’aveva raccotnato una nostra amica che era già stata a Copenaghen. Ho fatto una piccola ricerca su internet ed eccoci giunti davanti alla casa dipinta ingresso di Christiania, quartiere di Christianshaven dove vive, ancora oggi l’ultima comunità hippie d’Europa.
La starda principale di Christiania si chiama Pusher street e lì si spaccia hashish alla luce del sole all’nterno di chioschetti, ironicamente coperti con dei teli mimetici ins eguito a dei richiami da parte delle autorità nel 2002 che chiesero che il commercio di hashish venisse reso meno visibile. Christiania venne fondata nel 1971, quando un gruppo di hippie occupò una base navale dismessa alle porte della capitale danese costituita da edifici militari abbandonati.
Per anni lo status legale della zona è rimasto avvolto nel limbo, mentre il governo danese tentava, senza successo, di rimuovere gli occupanti. Christiania ha il suo asilo, la panetteria, la sauna, la fabbrica di biciclette, la tipografia, la radio libera, degli atelier di restauro, il cinema, bar, ristoranti, luoghi di spettacolo. Christiania ha comunque delle regole che vietano le droghe pesanti. Christiania ha comprato il proprio territorio nel maggio 2011, ed ora i suoi membri dispongono di più libertà esecutiva. Detto così sembra un paradiso per giovani e meno giovani, ma in realtà a noi è sembrato un quartiere degradato, sporco, molto simile alle baraccopoli degli zingari e….con più regole dell’intera città di Copenaghen!
In tre giorni non ci ha mai richiamato nessuno, mentre, appena arrivati a Christiania, prima ci hanno impedito di parcheggiare le bici al suo ingresso, poi ci hanno vietato di fare le foto (che però sono riuscita a fare lo stesso) e poi c‘era il divieto di correrere….ed allora…dov’è tutta questa anarchia? Io l’ho vista più come un semplice pretesto per spacciare droga liberamente!
Abbiamo aspettato la mezzanotte lì, tra tanta gente di tutte le nazioni e poi siamo entrati in un locale lì vicino per brindare al nuovo anno ed aggregarci ad una festa multietnica e multiculturale! C’era gente di tutte le età e tutte le nazionalità: dai ragazzini di 18 anni ai 60enni, gente vestita elegante, gente vestita in machera (c’era una tavolta di amici tutti vestiti da tartarughe ninja, chiedo venia per non aver scattato nessuna foto!)…
E con capodanno è terminata la nostra vacanza a Copenaghen…bella ma non eccezionale come le tante altre che vi racconterò nei prossimi giorni.