Se siete alla ricerca di un weekend immerso nella natura, tra borghi pittoreschi e sapori autentici, la zona del Piceno nelle Marche potrebbe essere la destinazione perfetta per voi. Con il suo paesaggio collinare, le sorgenti sulfuree e i borghi medievali, questa regione offre un’esperienza unica che vi lascerà incantati.

Ci sono stata di recente assaporando appieno la bellezza dei borghi e della natura circostante e, che dire? E’ davvero un luogo che trasmette calma e tranquillità, come se il tempo si fosse fermato.

Se vi ho incuriosito, ecco un itinerario dettagliato per un weekend indimenticabile nel Piceno.

Giorno 1: Acquasanta Terme e Forca di Presta

Sono partita da Milano all’alba con il treno all’alta velocità e, dopo alcuni cambi, sono arrivata alla stazione di Ascoli Piceno, nelle Marche, dove c’era il mio transfer ad attendermi, per portarci a Castel di Luco, un bellissimo borgo nell’entroterra marchigiana dominato dall’omonimo castello, dove è possibile soggiornare.

Castel di Luco

Ed è stato proprio Castel di Luco, la dimora storica in cui abbiamo soggiornato durante tutto il week end, e che vi consiglio.

Una bolla papale datata 1052, emessa da Papa Leone IX, è testimone dell’esistenza di questo castello sin dal Medioevo e che oggi conserva quasi intatta la sua architettura medievale, rappresentando un raro gioiello storico della regione.

Castel di Luco ha resistito a invasioni e assedi nel corso dei secoli, sfidando le milizie di Carlo D’Angiò e le soldatesche di Galeotto Malatesta. È stato protagonista di eventi straordinari, come la partenza di Pietro di Vanne Ciucci e dei suoi montanari per liberare Ascoli da Rinaldo, fratello di Francesco Sforza.

La storia del castello è punteggiata da episodi leggendari, come l’omicidio di Chiarino Montaroni, difensore del maniero, per mano del famigerato bandito ascolano, il Parisani. Nel corso dei secoli, da fortezza militare, il castello si è trasformato in una sontuosa residenza nobiliare, ospitando la famiglia Ciucci fino al XIX secolo.

Oggi, Castel di Luco mantiene intatta la sua maestosa struttura originaria. Le sue stanze affrescate, trasformate in un ristorante, offrono l’opportunità di gustare piatti locali raffinati su prenotazione, consentendo ai visitatori di rivivere la storia millenaria di questo luogo affascinante.

Le camere sono quasi tutte affrescate, ma è possibikle anche solo visitarlo per pranzo o cena nel suo ristorante di cucina tipica.
Ed il nostro viaggio è iniziato proprio dal pranzo a Castel di Luco.

Acquasanta Terme

Dopo pranzo, ci siamo spostati alle sorgenti sulfuree di Lu Vurghe, ad Acquasanta Terme. Qui potrete godervi le proprietà benefiche delle acque termali e rilassarvi in un ambiente naturale suggestivo.

Acquasanta Terme è una rinomata località termale situata nel cuore delle Marche. Le sue sorgenti sulfuree sono conosciute per le loro proprietà terapeutiche e curative, offrendo agli ospiti la possibilità di rilassarsi in un ambiente naturale incantevole.

Successivamente, ci siamo diretti alle Gole del Rio Garrafo, sempre ad Acquasanta Terme, dove sarete immersi nella bellezza selvaggia delle gole e dei torrenti circostanti. Un’esperienza perfetta per gli amanti della natura e del trekking.

Questa valle, avvolta dal verde della natura, conserva ancora un aspetto selvaggio e incontaminato. La particolarità della roccia calcarea ha favorito la formazione di un complesso sistema di grotte sotterranee, alcune delle quali sono di grande interesse speleologico. Qui, l’acqua sulfurea regna sovrana, con le terme di Acquasanta che da millenni attirano visitatori in cerca di cure e benessere. In alcune grotte è possibile osservare pozze di acqua bollente che sgorga dalle profondità della terra.

Fino a poco tempo fa, questo angolo remoto dei Monti della Laga era poco conosciuto, ma oggi attira l’attenzione di numerosi visitatori. Le gole del Garrafo si estendono per oltre 2 chilometri, incorniciate da imponenti pareti rocciose che a tratti si avvicinano pericolosamente l’una all’altra. Il percorso attraverso le gole è parzialmente attrezzato con corde fisse, rendendolo adatto solo a escursionisti esperti o accompagnati da una guida, che conosce bene il territorio. Spesso, per superare gli ostacoli, è necessario attraversare il torrente, immergendosi nell’acqua fino al ginocchio, il che può essere rischioso in alcune sezioni dove la roccia è estremamente scivolosa, soprattutto quando è bagnata. Per questo motivo, l’estate è il periodo ideale per visitare questa zona, quando il livello del torrente è più basso e la roccia è asciutta. Noi abbiamo percorso solo il primo tratto ma, se avete tempo, vi consiglio il percorso completo perchè le gole più belle sono in fondo.

Forca di Presta Monte Vettore

Dopo questa avventura, ci siamo spostati sul Monte Vettore nei Sibillini a Forca di Presta, dove abbiamo ammirato il tramonto avvolti da un paesaggio lunare davvero incredibile. Qui si trova il punto più alto delle Marche, dal quale è facilmente osservabile la città di Ascoli, il mare Adriatico e i confini regionali.

Questa zona è molto bella soprattutto in primavera inoltrata quando c’è la fioritura delle lenticchie, che vi regalerà un arcobaleno di colori incredibili.

Abbiamo concluso la giornata con una cena tra i Monti Sibillini presso l’Agriarquata Cantina e Osteria per poi ritornare a Castel di Luco.

Giorno 2: Alla scoperta di Montemonaco, Offida e Ripatransone

Lago di Gerosa

La seconda giornata di tour è iniziata con un trasferimento al Lago di Gerosa, dove potrete godervi una breve sosta per ammirare il paesaggio mozzafiato e fare qualche foto ricordo.

Il Lago di Gerosa, situato a un’altitudine di 650 metri sul livello del mare, è un bacino artificiale affascinante e facilmente accessibile, distante solo 6 chilometri da Montemonaco. Situato al confine tra i comuni di Montemonaco, Montefortino e Comunanza, il lago è stato creato negli anni ’80 con l’inaugurazione della diga nel 1983, allo scopo di garantire un approvvigionamento idrico durante periodi di siccità e scarsa piovosità. Per raggiungerlo, basta seguire le indicazioni dalla Piazzetta panoramica di Montemonaco e imboccare il ponte, continuando oltre l’uscita del paese per circa un chilometro fino a un ampio bivio segnalato.

Questo bacino artificiale, largo 400 metri e lungo circa 2 chilometri, è alimentato principalmente dal fiume Aso, che scende dalle pendici del Monte Vettore fino all’Adriatico.

Il Lago di Gerosa è frequentemente sede di eventi sportivi come canoa, vela e pesca, grazie alle sue dimensioni generose. Durante l’estate, le sue spiaggette diventano una meta popolare per i turisti in cerca di relax, sole e belle viste panoramiche. La riva destra, circondata da boschi, offre un ambiente tranquillo ideale per rilassanti passeggiate o per praticare il Nordic Walking.

Montemonaco

Dopo una rilassante mattinata al lago, ci siamo diretti a Montemonaco, un grazioso borgo medievale immerso nel verde delle colline dove abbiamo esplorato le strette stradine acciottolate e ammirate l’architettura storica che caratterizza questo suggestivo luogo.

Montemonaco è un affascinante borgo medievale situato sulle colline del Piceno. Caratterizzato da strette stradine acciottolate, case di pietra e antiche chiese, Montemonaco trasporta i visitatori indietro nel tempo. Qui è possibile esplorare i suoi monumenti storici e ammirare i panorami mozzafiato delle colline circostanti.

Per pranzo ci siamo poi spostati all’Agrimusicismo a Montegallo, dove potrete assaporare piatti tipici della cucina locale preparati con ingredienti freschi e genuini e intrattenimento musicale. Io ho provato le buonissime pappardelle al ragù sulla spianatora, da dividere con tutti i commensali. Davvero buonissime!

Dopo pranzo, ci siamo diretti al bellissimo al Parco dei Calanchi e del Monte Ascensione, uno dei luoghi che ho adorato di più nel Piceno. Si tratta di una riserva naturale situata nel territorio del comune di Montemonaco, nel cuore del Piceno. Questo parco è caratterizzato da una geologia unica e da paesaggi suggestivi che lo rendono una meta ideale per gli amanti della natura e degli escursionisti.

I calanchi sono formazioni geomorfologiche che si presentano sotto forma di colline a forma di piramide o di creste affilate, create dall’erosione del terreno argilloso da parte dell’acqua e del vento nel corso di migliaia di anni. Questi affascinanti rilievi creano un paesaggio surreale e suggestivo, rendendo il Parco dei Calanchi una vera e propria oasi di bellezza naturale.

Il Monte Ascensione, con i suoi 1.687 metri di altezza, è la cima più alta del parco e offre spettacolari panorami sulla Valle del Tenna e sulle valli circostanti. È meta ambita dagli escursionisti che desiderano godere di una vista mozzafiato e di un’esperienza immersiva nella natura.

All’interno del parco, è possibile percorrere numerosi sentieri escursionistici che si snodano tra i calanchi e conducono a punti panoramici suggestivi. Gli amanti del trekking troveranno qui un vero paradiso, con percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza.

Se avete tempo, non perdetevi una degustazione dell’anice verde presso l’Az. Agr. Terre dei Calanchi. Scoprite i segreti di questa tradizionale bevanda locale e godetevi il panorama mozzafiato che circonda il parco.

Offida

Abbiamo concluso la giornata con una visita ad Offida, uno dei borghi più belli d’Italia . Offida è un gioiello nascosto delle Marche, famoso per il suo meraviglioso centro storico e per la produzione del pregiato merletto che qui viene prodotto da secoli. Le sue stradine lastricate, le piazze pittoresche e le chiese storiche ne fanno una meta imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia. Durante la visita, non dimenticate di assaggiare i prodotti locali e di visitare le botteghe degli artigiani.

Esplorate le stradine caratteristiche e ammirate le chiese e le piazze che rendono questo borgo così affascinante.

Abbiamo concluso la serata con una cena presso il Ristorante La Botte, ad Offida, dove abbiamo provato i piatti tipici del territorio, tra cui olive ascolane e pollo all’offidana.

Giorno 3: Avventura a Ripatransone

L’ultimo giorno ci siamo diretti al Parco Avventura Ripadventure per un’esperienza emozionante tra gli alberi, dove abbiamo affrontato percorsi acrobatici e sfide di varia difficoltà, immergendoci completamente nella natura circostante. Infatti, la particolarità di questo parco avventura, è che è completamente immerso nella natura, senza rovinare l’impatto ambientale e ci sono percorsi adatti sia per adulti che per i bambini a partire dai 3 anni di età.

Successivamente abbiamo visitato il comune di Ripatransone, un altro gioiello del Piceno, famoso per le sue strette stradine e le sue antiche mura medievali. Ripatransone è un incantevole borgo collinare noto per le sue antiche mura medievali e per la sua posizione panoramica. Qui è possibile passeggiare per le sue strette stradine e ammirare l’architettura storica, tra cui la famosa Piazza del Popolo e la Cattedrale di San Gregorio Magno. Inoltre, qui si trova il vicolo più stretto d’Italia. Questo vicolo misura in larghezza solo 32 cm nei punti più stretti, è ampio 43 cm all’ingresso, 38 cm all’altezza delle spalle e lo puoi trovare a Ripatransone.

Possiede tutti i requisiti per essere considerato “vicolo”: è pavimentato, è percorribile, collega due vie ed è dotato di almeno una porta o di una finestra (presente in questo caso). Molte altre città d’Italia hanno cercato di competere con i numeri del Vicolo di Ripatransone ma senza successo, proprio in virtù delle sue straordinarie caratteristiche. I Ripani dicono che questo sia “il luogo dove i corpi si restringono e i desideri si avverano”.

E voi ci siete mai stati?